Scandalo intercettazioni, gli azionisti contro Murdoch e i figli

Pubblicato il 12 Ottobre 2011 - 18:13| Aggiornato il 29 Novembre 2011 OLTRE 6 MESI FA

Rupert Murdoch

LONDRA – Lo scandalo intercettazioni che ha travolto e “ucciso” il News of the World torna a colpire Ruper Murdoch. Questa volta a schierarsi contro il tycoon australiano e i suoi due figli James e Lachlan sono gli stessi azionisti di News Corporation.  Già lo scorso luglio erano stati gli azionisti di British Sky Broadcasting a chiedere l’uscita di scena di Murdoch senior. 

 

Negli Stati Uniti l’Iss, l’Istitutional Shareholder Service, la più grande agenzia con il compito di dare consigli agli azionisti, ha chiesto pubblicamente agli azionisti della News Corp di non rieleggere Rupert e il figlio James alla testa del gruppo. L’Iss ha chiesto agli azionisti di votare contro la rielezione di 13 su 15 dirigenti della compagnia, compresi Rupert, James e Lachlan Murdoch.  L’Iss ha sottolineato come lo scandalo intercettazioni abbia “messo a nudo una scioccante carenza di leadership e indipendenza da parte di un consiglio di amministrazione la cui incapacità di dare l’esempio su pratiche non etiche di business ha provocato enormi danni”.

In Gran Bretagna è stato invece Peter Langerman, uno dei maggiori azionisti di BSkyB, di cui James Murdoch è presidente, a chiedere le dimissioni del tycoon. “Mentre riconosciamo l’operato di James Murdoch, ha detto Langerman, riteniamo che a questo punto sarebbe opportuno un presidente indipendente”.

Il prossimo 21 ottobre si terrà l’assemblea annuale degli azionisti di News Corp.

Già l’estate scorsa il caso intercettazioni aveva impedito a Murdoch di acquistare il 100 per cento dell’emittente britannica satellitare.