“Rischio censura in internet”: le associazioni dei consumatori contro la delibera dell’Agcom

Pubblicato il 31 Gennaio 2011 - 20:21 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Una moratoria sul regolamento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni sul diritto d’autore contro il rischio di censura. La chiedono Adiconsum, Agorà digitale, Altroconsumo, Assonet-Confesercenti, Assoprovider-Confcommercio, Studio legale Sarzana e associati in una lettera aperta ai parlamentari.

Nel mirino, si legge nella lettera, ”un meccanismo che consentirà di inibire completamente l’accessibilità ai siti posti fuori dal territorio italiano e di rimuovere contenuti sospettati di violare il diritto d’autore in modo automatico e prescindendo da qualsiasi requisito di colpevolezza accertato dall’autorità giudiziaria”.

In altre parole, la richiesta è che i siti stranieri vengano censurati. Se la delibera venisse approvata “YouTube, che ha server in Irlanda, diventa irraggiungibile dall’Italia per un singolo video pirata”, dice per esempio Sarzana, secondo cui inoltre la tutela del copyright potrebbe essere il pretesto per sequestrare siti o blog con contenuti sgraditi a qualcuno.”Nella trappola potrebbe capitare anche Wikileaks. Basta che qualcuno affermi che uno di quei documenti riservati viola il diritto d’autore e verrebbe sequestrato l’intero sito. Quando il server è all’estero, infatti, non si possono colpire i singoli file o pagine incriminate”.

Le associazioni propongono che ”nessuna nuova regolamentazione sia adottata fino a che il Parlamento non riuscirà ad essere sede di un grande dibattito pubblico alla ricerca di nuovi equilibri tra diritto d’autore e l’accesso alla conoscenza, come la stessa Autorità Garante auspica, scongiurando il pericolo di nuove censure”.

”Ci appelliamo ai parlamentari di tutti gli schieramenti – prosegue la lettera – per ridare al Parlamento il ruolo di interlocutore ineliminabile con la società civile, e di rispettare il principio di separazione dei poteri dello Stato”. ”Chiediamo (www.sitononraggiungibile.it) che il diritto d’autore – sostengono ancora le associazioni – sia regolamentato in modo da garantire che anche nella sfera digitale ci sia il giusto equilibrio tra i diversi interessi presenti nella società, per evitare che divenga un sistema di controllo e di censura pervasivo”.