Italease. Chiesti 2 anni per Schilardi, Giuliani e Azzali

Pubblicato il 16 Aprile 2012 - 20:42 OLTRE 6 MESI FA

MILANO –  Il pubblico ministero di Milano, Roberto Pellicano, ha chiesto la condanna a due anni di reclusione per i tre imputati al processo Italease con al centro presunti illeciti di bilancio legati ai derivati fatti sottoscrivere dall’ex istituto di leasing.

Si tratta di due manager di Deutsche Bank, Dario Schilardi e Francesco Giuliani, accusati di truffa, e di un ex socio di Deloitte & Touche, Riccardo Azzali, imputato di falso in revisione. Nel corso della sua requisitoria il pm ha parlato, tra l’altro, di ”ambiguità documentale concordata idonea a nascondere il reale contenuto dell’operazione”.

Sia Deutsche Bank che Deloitte hanno confermato piena fiducia nell’integrità e nella professionalità degli imputati, confidando in una risoluzione positiva del processo e nel riconoscimento della loro estraneita’ ai fatti contestati.

Nel processo si sono costituite parte civile un migliaio di persone, per lo più ex azionisti, rappresentati dall’avvocato Federica Rinaldini. Le parti civili prenderanno la parola il 23 aprile prossimo, mentre il 7 maggio parleranno le difese.

Nell’ambito dello stesso procedimento in corso davanti alla terza sezione penale, il 20 luglio scorso, l’ex amministratore delegato di Italease, Massimo Faenza, aveva patteggiato 4 anni di reclusione per le accuse di truffa, falso in bilancio, aggiotaggio e ostacolo all’attività degli organi di vigilanza.

Faenza era già stato condannato in precedenza a 7 anni di carcere (in primo grado) per associazione per delinquere finalizzata all’appropriazione indebita nel filone principale dell’inchiesta sui derivati.

Intanto, l’ex numero uno del Banco Popolare ed ex vice presidente di Banca Italease, Fabio Innocenzi (oggi Ubs Italia), accusato di concorso in aggiotaggio e di falso in bilancio nell’ambito di uno dei filoni dell’inchiesta sugli illeciti legati ai derivati, sarà interrogato venerdi’ prossimo. L’udienza si terrà davanti al gup di Milano, Alfonsa Ferraro.

L’8 maggio è fissata un’altra udienza durante la quale dovrebbe tenersi la discussione. Per l’ex ad del Banco Popolare (azionista di peso di Italease), Pellicano, aveva chiesto l’archiviazione per mancanza di elementi sufficienti, rigettata però l’estate scorsa dal gip, Fabrizio D’Arcangelo. Secondo il giudice, infatti, le capacità e l’esperienza di Innocenzi erano sufficienti per capire che i derivati di Italease erano speculativi e pericolosi.