Parkinson: cura con le staminali. Primi test ok

Pubblicato il 6 Novembre 2011 - 15:27 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Una nuova tecnica trasforma le cellule staminali embrionali umane in neuroni capaci di rimpiazzare quelli distrutti dal morbo di Parkinson.

Trapiantati in animali, questi neuroni sopravvivono a lungo integrandosi bene nel cervello. Lo dimostra su Nature uno studio statunitense co-finanziato dal consorzio europeo di ricerca NEuroStemCell, coordinato da Elena Cattaneo dell'universita' di Milano.

Lo studio, coordinato da Lorenz Studer del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York, illustra una nuova tecnica che permette di usare le staminali per produrre i neuroni dopaminergici, quelle cellule del cervello che producono una molecola-segnale chiamata dopamina che scarseggia nei malati di Parkinson. A differenza delle tecniche gia' in uso da oltre un decennio, questa consente di produrre 'autentici' neuroni dopaminergici che, una volta trapiantati in animali affetti dal Parkinson, sono in grado di sopravvivere a lungo e di integrarsi bene con le altre cellule nervose, senza proliferare in modo incontrollato e quindi senza il rischio di generare tumori.

Secondo i ricercatori, i primi studi sull'uomo non potranno iniziare che tra 3 o 4 anni. Elena Cattaneo, direttore del centro di ricerca sulle staminali dell'università di Milano, ricorda come questi risultati pongano ''una sfida all'Europa riguardo alla legislazione futura e alla competitivita' in questo campo'', in riferimento ai limiti imposti alla ricerca sulle staminali embrionali umane e alla brevettabilita' delle invenzioni da esse derivanti