Partiti: raccolte 76 firme raccolte per bloccare la proposta Pd-Pdl-Udc

Pubblicato il 17 Aprile 2012 - 20:05 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La Lega ha consegnato alla presidenza della Camera 76 firme contro l’assegnazione della proposta di legge Alfano-Bersani-Casini sul controllo dei bilanci dei partiti. Firme necessarie a bloccare in sede legislativa alla commissione Affari Costituzionali di Montecitorio subito dopo il voto dell’Aula della Camera, l’iter rapido del provvedimento. Lo rende noto Massimiliano Fedriga, deputato della Carroccio. Il provvedimento quindi viene rimesso, secondo il comma 4 dell’articolo 92 del regolamento della Camera, all’esame dell’Assemblea.

Fedriga spiega che le firme non sono state consegnate prima della votazione dell’Aula “per far emergere chi vuole approvare certe norme in sordina, in Commissione, senza passare per la trasparenza dell’Aula. Parliamo di Pdl, Pd, Idv, Terzo Polo. Ora che con le nostre firme il testo viene rimesso all’esame dell’Assemblea vedremo se voteranno i nostri emendamenti per la riduzione dei finanziamenti pubblici ai partiti”.

Il testo seguirà l’iter tradizionale in sede referente e poi in Assemblea. A firmare per raggiungere la quota minima di 63 deputati (un decimo dei componenti dell’Aula necessario da regolamento a bloccare la sede legislativa) oltre ai 59 esponenti del Carroccio, anche Isabella Bertolini e Giorgio Stracquadanio del Pdl e diversi deputati del gruppo Misto.

“Ora – assicura Fedriga – chiederemo immediatamente la calendarizzazione in Aula della proposta di legge”. Secondo quanto anticipato questa mattina dal presidente della commissione Affari Costituzionali, Donato Bruno (Pdl), il testo ‘ABC’ dovrebbe essere abbinato alle altre 17 proposte che prevedono l’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione già all’esame della Commissione e attese in Aula per maggio.

Le firme presentate erano in un primo momento 74, ma poi si sono aggiunti altri due parlamentari per dire ‘no’ all’esame in sede legislativa del provvedimento. Secondo quanto si apprende, gran parte dei deputati che hanno firmato dopo il voto in Aula, che invece assegnava l’esame del provvedimento direttamente in commissione, sono perlopiù della Lega. Ma alcuni vengono anche dalle file di Grande Sud, Liberali per l’Italia e Popolo e Territorio.