Paolo Conti sul Corriere della Sera scrive: “Secondo gli appunti in possesso del top management, la previsione di deficit per il 2010, fissato in 116 milioni di euro, lieviterà a 120 se non a 130. Colpa delle difficoltà economiche, soprattutto di una raccolta pubblicitaria che stranamente non decolla. La Rai non ha mai avuto tanti ascolti come in questo periodo grazie a 13 canali, di cui 10 tematici: 44% di ascolti contro il 38% di Mediaset e l’8% attestato di Sky (primi dieci mesi 2010). Eppure la raccolta della pubblicità da parte della Sipra misteriosamente arranca: un avaro + 4% rispetto al disastroso 2009 che cozza contro il + 8% di Publitalia per una Mediaset che, invece, non cresce in ascolti. Per di più, e ancora peggio: l’ottobre è addirittura inspiegabilmente in calo rispetto all’ottobre dell’annus horribilis 2009. Anche per questo oggi è prevista un’audizione della Sipra”.
“I dirigenti premono sul direttore generale Mauro Masi – continua l’articolo del Corsera – perché metta mano al piano industriale e abbia la forza di spiegare ai sindacati che si aprirà una stagione dura e ben poco prodiga di soddisfazioni economiche. Non muoversi significherebbe raggiungere quei 600 milioni di euro. Infatti i quattro vicedirettori generali erano pronti a consegnare a Masi una lettera per sollecitare soluzioni immediate. Domani il direttore generale li incontrerà: ha saputo in tempo del malcontento, perciò il messaggio non è mai partito”.
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