Rai, Zavoli al lavoro sul regolamento per le amministrative di maggio. Si cerca l’accordo

Pubblicato il 4 Aprile 2011 - 20:48 OLTRE 6 MESI FA

ROMA  – Giornata di consultazioni per il presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Sergio Zavoli, in vista della doppia seduta sul regolamento per le amministrative di maggio in programma per il 5 aprile. Il senatore del Pd, che è relatore del documento, è al lavoro per trovare un’intesa tra le forze politiche, dopo la dichiarazione di inammissibilità degli emendamenti della maggioranza che estendevano la par condicio ai programmi di informazione, aprendo la strada, secondo l’opposizione, allo stop dei talk show.

In caso di accordo si potrebbe andare al voto subito. L’alternativa è un ulteriore allungamento dei tempi, con il termine non perentorio di legge già scaduto a fine marzo. Proprio sui programmi di informazione si gioca la partita in corso a San Macuto. La maggioranza, secondo le ultime indiscrezioni, pur rimanendo ferma sulla necessità di garantire la presenza di tutte le forze politiche nei talk show, sembrerebbe disponibile a limitare la previsione agli spazi che si occuperanno delle elezioni, declinando la previsione secondo una formula non impositiva, che lasci a responsabili di reti e programmi il compito di decidere le forme più idonee a garantire la parità di accesso.

Una formula questa che potrebbe evitare quella lesione all’autonomia aziendale che il presidente aveva posto alla base della dichiarazione di inammissibilità.   La palla è in mano a Zavoli, l’unico che, con un emendamento del relatore, può modificare la bozza. Il presidente, nel rispetto del suo ruolo di garanzia, ha più volte ricordato nel corso della discussione l’opportunità che il voto travalichi gli steccati di maggioranza e opposizione.

Quest’ultima attende il dibattito, ricordando che l’obiettivo primo era evitare la chiusura dei talk show e dicendosi disponibile a votare modifiche, purche’ non si torni indietro rispetto ai principi che il presidente ha stabilito con la dichiarazione di inammissibilità.

Nel corso della scorsa settimana, la maggioranza aveva presentato una proposta di compromesso, con la quale si prevedeva che i programmi di approfondimento devono essere realizzati in contraddittorio tra tutte le forze politiche ed in assenza di contraddittorio non possono affrontare temi di rilevanza politica nazionale ovvero parlare di fatti personali di personaggi politici. Un proposta che sarebbe caduta nel vuoto, perché ritenuta inapplicabile.

Ora circolano ipotesi di un allungamento della durata dei talk show o di trasmissioni aggiuntive dedicate alle elezioni, anche se quest’ultima soluzione si scontrerebbe con gli scarsi spazi liberi in palinsesto