SALUTE: SANZIONI PIU’ SEVERE PER SICUREZZA ALIMENTI/

Pubblicato il 29 Luglio 2010 - 02:20 OLTRE 6 MESI FA

Più controlli e più o meno stabili, con una leggera flessione, le infrazioni accertate: è questo il bilancio dei controlli ispettivi fatti dalle asl su cibi e bevande nel 2009. Secondo i dati presentati dal Ministero della Salute l’azione di controllo e monitoraggio su produttori e confezionatori testimonia un impegno costante e di qualità, con 470mila unità di stoccaggio e distribuzione di alimenti ispezionate e 11,7% infrazioni riscontrate. Tuttavia, come ha annunciato il sottosegretario Francesca Martini, si sta lavorando ad un inasprimento delle sanzioni con un disegno di legge del Governo ora in discussione al Parlamento.

– NEL 2009 11,7% DI INFRAZIONI: lo scorso anno i servizi sanitari delle Asl e i servizi veterinari hanno sottoposto a controllo oltre 470mila unità di stoccaggio e distribuzione di alimenti (pari al 33% di quelle presenti sul territorio nazionale), riscontrando l’11,7% di infrazioni. Nel 2008 erano state 407.128 le unità controllate e 12,2% le irregolarità riscontrate. I dati del Ministero sul 2009 rilevano maggiori irregolarità tra produttori e confezionatori che non vendono al dettaglio (28,4%), e nella ristorazione (19,9%). Le tipologie di infrazioni più frequenti riguardano l’igiene generale (44,4%) e l’igiene del personale, delle strutture e dell’autocontrollo (41,2%).

– IN ARRIVO INASPRIMENTO SANZIONI: “L’Italia è uno dei Paesi più avanzati in Europa per quanto riguarda i controlli sulla sicurezza degli alimenti – spiega Francesca Martini – ma vogliamo inasprire le sanzioni. C’è un disegno di legge del governo, ora in discussione in Parlamento, per porre un maggior deterrente per i sistemi di autocontrollo, che sono già un dovere delle aziende produttrici”.

– NAS SEQUESTRANO 1000 TONNELLATE IN UN MESE: ammontano a oltre mille le tonnellate di alimenti sequestrati dai carabinieri dei Nas tra il 20 giugno e il 20 luglio nell’ambito dell’operazione ‘Cibo sicuro’. In totale sono state effettuate 3.300 ispezioni, accertate 1.130 situazioni irregolari e segnalate 199 persone all’autorità giudiziaria e 940 a quella amministrativa. Il valore degli alimenti sottratti alla rete distributiva ammonta complessivamente ad oltre 3,5 milioni di euro. Sono state rilevate “gravi irregolarità” in 84 strutture, tra supermercati, bar, ristoranti, pescherie, depositi e stabilimenti di lavorazione.

– RESIDUI FITOFARMACI QUASI A ZERO IN ORTOFRUTTA: frutta e verdura italiane sono a prova di fitofarmaci, pesticidi e fertilizzanti. Dal 1993 ad oggi si è infatti quasi azzerata la presenza di questi residui, passati dal 5% allo 0,7% del 2009, contro una media europea del 3,5%. Secondo il Rapporto 2009 sui fitofarmaci sono stati analizzati 5572 campioni tra frutta, ortaggi, cereali, olio, vino, e cibo per bambini, di cui solo 40 hanno riportato valori superiori ai limiti di legge (38 nel settore ortofrutticolo, e 2 tra cereali, olio e vino. Tutti regolamentari i baby food analizzati). Per quanto riguarda poi i residui di sostanze chimiche in animali e alimenti di origine animale, i dati del ministero parlano di 33.552 campioni analizzati e 74 irregolarità (0,22%). Le sostanze antibatteriche rappresentano la principale causa di non conformità, seguite da steroidi e contaminanti ambientali. Il settore con più irregolarità è quello bovino.