Sclerosi multipla: tesi Zamboni sperimentata entro novembre

Pubblicato il 7 Ottobre 2011 - 19:40 OLTRE 6 MESI FA

BOLOGNA, 7 OTT – Nella seconda meta’ di novembre comincera’ la sperimentazione per avvalorare la ‘tesi Zamboni’. Obiettivo, dimostrare la correlazione, individuata dal professore ferrarese, tra l’Insufficienza venosa cronica cerebrospinale (Ccsvi), malattia delle vene del collo e del torace, e la sclerosi multipla. A spiegarlo, durante una conferenza stampa a Bologna, Gabriele Rinaldi, direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria Sant’Anna di Ferrara. ”Entro la seconda meta’ di novembre – ha detto – saremo pronti ad arruolare i primi pazienti”.

In tutto, bisognera’ ‘reclutarne’ 650, in 16 centri idonei piu’ altri otto che stanno completando l’idoneita’. I risultati definitivi potrebbero arrivare in un paio d’anni. Ogni paziente, in media, costera’ 3.500 euro. ”Tutto sara’ rendicontato”, ha assicurato il direttore. I dati sono stati forniti in occasione della consegna di un assegno di 50 mila euro, raccolti dall’associazione Ccsvi nella Sclerosi Multipla, come contributo a ‘Brave Dreams’ (cosi’ si chiama la sperimentazione di Paolo Zamboni che valuta il contributo dell’angioplastica venosa, appunto, nel controllo della malattia). ”Il fatto che dal basso venga fatta una raccolta fondi per la ricerca e’ un segnale straordinario”, ha commentato Zamboni.

Contestualmente l’associazione ha lanciato una campagna mediatica, creata gratis da Lowe Pirella Fronzoni, rivolta a web, radio e tv: quella per la stampa prevede foto di un uomo e una donna con la testa avvolta da una gabbietta di metallo, accompagnate dallo slogan ”Togliendo un tappo, la vita dei malati di Sclerosi Multipla puo’ tornare a scorrere’. Un messaggio che spiega in estrema sintesi che, sostiene l’associazione, il 90% dei malati di Sclerosi ha le vene del collo e del torace occluse e che liberandole si possono ottenere vantaggi.