Sostituita valvola a cuore battente, è la prima volta in Italia

Pubblicato il 27 Gennaio 2011 - 18:55 OLTRE 6 MESI FA

All’ospedale Molinette di Torino la cardiochirurgia ha mosso un altro passo verso il futuro: per la prima volta in Italia e’ stata eseguita la riparazione fisiologica, a cuore battente, di una valvola mitralica: una tecnica nuova, che comporta un grado minimo di invasivita’. A eseguire l’intervento e’ stata l’equipe del professor Mauro Rinaldi coadiuvata da quelle dei colleghi Fiorenzo Gaita e Sebastiano Marra. Il paziente e’ un torinese di 52 anni affetto da un prolasso della valvola mitralica con insufficienza severa: gli sono state applicate tre neocorde in goretex dall’apice del ventricolo sinistro, senza che fosse necessario aprire lo sterno, fermare il cuore e ricorrere alla circolazione extracorporea. L’operazione e’ durata un paio d’ore e, al termine, il paziente, in ottime condizioni generali, e’ stato subito condotto in reparto.

Il periodo di degenza e’ breve: puo’ durare anche meno di quattro giorni a fronte dei normali otto. Con questo intervento e’ cominciata la sperimentazione italiana di una tecnica (di posizionamento di corde tendinee transapicali) ideata da Giovanni Speziali, un cardiochirurgo di origine italiana che oggi lavora a Pittsburgh, e sviluppata insieme a Rinaldi e ad altri medici. Dopo le osservazioni sugli animali si e’ entrati nella seconda fase: trenta pazienti da operare fra la Germania e l’Italia dove, oltre alle Molinette di Torino, verra’ impegnato il San Raffaele di Milano. I vantaggi sono fuori discussione: anziche’ aprire lo sterno si effettua una microtoracotomia sinistra, utilizzando una metodologia che riduce al minimo l’invasivita’. La tecnica e’ stata definita ”rivoluzionaria” dai vertici delle Molinette; lo stesso Rinaldi ha detto che e’ ”altamente sperimentale” e presenta ”vantaggi indubbi”. La sperimentazione permettera’ di verificare se si tratta di una tecnica efficace quanto quella ”open”. La novita’ non e’ di poco conto, perche’ e’ un’operazione chirurgica che si puo’ effettuare in gran parte dei casi di prolasso della mitrale, la prima causa di insufficienza mitralica della popolazione. Per il momento, naturalmente, l’intervento non ha ancora ricevuto il marchio Ce, ma se la sperimentazione sara’ coronata da successo, il riconoscimento arrivera’ da qui a un anno.