Elefanti, troppi incesti negli zoo. Arriva la banca del seme

Pubblicato il 19 Marzo 2012 - 18:20 OLTRE 6 MESI FA

BERLINO  – Gli elefanti in cattività stanno diventando sempre più consanguinei, perciò un riceratore tedesco ha creato una banca del seme di elefanti selvatici, a cui possono attingere i giardini zoologici. C’è solo un problema: lo sperma non è una materia prima a cui gli elefanti rinunciano con leggerezza.

Il problema è molto diffuso anche nei parchi statunitensi. Finora, il padre della maggior parte degli elefanti nati nei parchi americani è stato Jackson, un maschio di proprietà dello zoo di Pittsburgh, struttura all’avanguardia nei progetti di conservazione e sviluppo della fauna. Ma per rinforzare la linea genetica degli elefanti residenti in America ed evitare che siano tutti imparentati con il campionissimo Jackson, hanno pensato di ricorrere, appunto, alla donazione del seme.

Ecco perché ogni due anni, Thomas Hildebrandt dell’Institute for Zoo and Wildlife Research di Berlino, manda un elicottero in avanscoperta sulla savana sudafricana, alla ricerca di esemplari maschi. Una volta che un campione potenzialmente fertile viene identificato, l’elicottero piomba giù e Hildebrandt spara un narcotizzante per stordire l’animale. Segue una semplice operazione di cinque minuti, nota come elettro-eiaculazione.

Si tratta di un metodo utilizzato da circa 30 anni sui paraplegici ma mai sperimentato sugli animali selvatici. “Una sonda viene inserita circa tre o quattro centimetri nella parte inferiore dell’intestino – spiega Hildebrant – nei pressi del centro nevralgico delle gonadi. Questo viene poi stimolato con una scossa da 5 a 15 volt che provoca una piccola contrazione del tratto riproduttivo, inducendo così l’epsulsione del liquido seminale”.

Una volta che lo sperma è raccolto in modo sicuro, viene immediatamente congelato e poi testato per scongiurare le malattie. Il progetto, cominciato due anni fa, si chiama Frozen Dumbo, e i primi campioni di sperma raccolto sono conservati nelle banche dello zoo di Beauval vicino a St. Aignan, nel centro della Francia e l’International Conservation Centre di Pittsburgh, negli Stati Uniti.

L’unico limite è che ancora nessuna elefantessa è stata inseminata con succetto con sperma congelato. “ci sono molti problemi – spiega ancora Hildebrandt. – Gli spermatozoi sono cellule molto fragili perché si muovono continuamente e il sistema di propulsione delle cellule deve essere conservato nella fase di scongelamento.

“La cosa più importante in questo progetto è il successo”, ha detto Hildebrandt. “Se non possiamo mostrare che questo investimento e tutto questo lavoro porterà alla nascita di nuovi cuccioli, nessuno sosterrà la ricerca”.