Sony manda in pensione i floppy disk, per l’informatica è la fine di un’era

Pubblicato il 26 Aprile 2010 - 15:37 OLTRE 6 MESI FA

I floppy disk vanno in pensione. A mettere la parola fine sui dischetti, protagonisti dell’informatica negli anni Ottanta e Novanta, è la Sony, che nel lontano ’81 lancio’ il supporto nel formato da 3,5 pollici, l’unico ancora in commercio (quelli da otto pollici e da 5 e 1/4, inventati dall’Ibm, appartengono ormai alla storia informatica).

La casa nipponica che aveva annunciato il mese scorso lo stop alle vendite estere – escluse l’India e poche altre nazioni – ha ora deciso che tra un anno esatto cesserà la commercializzazione anche in Giappone, dove detiene il 70% del mercato.

Il motivo è un crollo verticale delle vendite domestiche, passate dai 47 milioni di unità del 2002 ai 12 milioni dell’esercizio fiscale 2009, un quantitativo comunque ancora significativo rispetto ad altri Paesi. Il dischetto da 3 pollici e 1/2, un tempo diffusissimo per scambiare dati tra computer anche per la sua maggiore maneggiabilità rispetto ai precedenti ‘flopponi’, è infatti ormai obsoleto per la sua capacità di contenere dati fino a 1,44 megabyte, pochissimi rispetto alle attuali esigenze del settore.

Il cd-rom, che ha iniziato a conquistare il mercato dei pc negli anni novanta nella sua versione scrivibile e riscrivibile, ha una capacità d’archiviazione di 650 megabyte. Alla fine di quel decennio ha fatto la sua comparsa il dvd-r, superando la soglia del gigabyte (8,5 Gb nella versione ‘a doppia faccia), e dal 2000 sugli scaffali sono arrivate le ‘pen drivé, le pennette Usb che oggi possono raggiungere i 256 gigabyte di capacità, gli hard disk tascabili, ed infine i Masterizzatori Blu Ray, che possono arrivare fino a 50 Gb. Già nel 1998 la Apple aveva rinunciato al lettore di dischetti nel suo iMac, puntando solo sul lettore/masterizzatore di Cd. Una scelta sposata, negli anni a seguire, da tutti i costruttori di Pc.