Usa: è morto Dennis Oppenheim, pioniere dell’arte concettuale

Pubblicato il 27 Gennaio 2011 - 23:33 OLTRE 6 MESI FA

E’ morto a New York, all’età di 72 anni, Dennis Oppenheim, considerato uno dei pionieri dell’arte concettuale, famoso soprattutto per le sue sculture monumentali o per aver modificato paesaggi con le sue installazioni giganti. Come scrive il New York Times, Oppenheim è morto a causa di un cancro al fegato nel Memorial-Sloan Kettering Cancer Center di Manhattan, ha annunciato la moglie Amy Van Winkle Plumb.

Oppenheim, originario dello Stato di Washington, viveva a New York e a East Hampton, una delle località di mare di Long Island, a circa 200 chilometri dalla Grande Mela. Come tutti i grandi artisti, Oppenheim ha attraversato periodi artistici di diverso tipo, ma è stato quasi sempre affascinato dalle opere di dimensioni gigantesche, anche di land art, l’arte che modifica il paesaggio. Alcune di queste hanno modificato la geografia di New York, che nel 1991 gli aveva dedicato una grande retrospettiva al P.S.1, l’ala contemporanea del Moma che si trova a Long Island Dity, nel Queens.

Una delle sue prime opere pubbliche ‘Rocked Circle – Fear’, del 1971, lo coinvolgeva direttamente: l’artista si trovava in mezzo ad un grande cerchio tracciato al suolo su un marciapiede della Grande Mela mentre dal terzo piano di una palazzina un ‘complice’ gettava sassolini nel cerchio, evitando di colpire Oppenheim (e ci è riuscito). Ispirato, almeno filosoficamente, da Marcel Duchamp, Oppenheim aveva colpito i newyorchesi con il suo ‘Landslide’ (cioè frana), una enorme montagna di terra eretta nei pressi dell’uscita numero 52 dell’autostrada che attraversa Long Island, collegando New York agli Hamptons, le celebri spiagge dei ricchi e famosi.

A metà degli anni Settanta, non di rado Oppenheim ha coinvolto i suoi figli nelle sue opere, prima di scegliere per le sue installazioni di sfruttare marionette automatizzate, aggiungendo un carattere inquietante alle sue sculture. Più recentemente lo scultore era tornato ad opere più piccole, flirtando con il pop art: coni arancioni come quelli che segnalano i lavori stradali, cioccolatini giganti, anelli di brillanti sovradimensionati.