Domus Aurea riapre al pubblico con la passerella di Boeri e la mostra di Raffaello e le grottesche

di Daniela Lauria
Pubblicato il 22 Giugno 2021 - 12:43 OLTRE 6 MESI FA
Domus Aurea riapre al pubblico con la passerella di Boeri e la mostra di Raffaello e le grottesche

Domus Aurea riapre al pubblico con la passerella di Boeri e la mostra di Raffaello e le grottesche

Riapre domani, mercoledì 23 giugno, la Domus Aurea. La maestosa villa costruita dall’imperatore romano Nerone dopo il grande incendio che devastò Roma nel 64 d.C torna a risplendere dopo i mesi bui della pandemia con un percorso di visita completamente rinnovato e una mostra interattiva e multimediale dal titolo “Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche”.

Il percorso consente allo spettatore di “leggere” una storia iniziata intorno al 1480, quando Pintoricchio e altri pittori si calarono nelle grotte impervie del Colle Oppio per scoprire decorazioni inedite di antichi ambienti romani, i cui segreti furono poi decodificati e riproposti organicamente dal genio assoluto di Raffaello

La mostra, curata da Vincenzo Farinella e Alfonsina Russo con Stefano Borghini e Alessandro D’Alessio, è in programma fino al 7 gennaio 2022 ed è promossa dal Parco archeologico del Colosseo, prodotta da Electa.

Avrebbe dovuto essere inaugurata il 6 aprile 2020 per celebrare i 500 anni dalla morte del pittore: ora che la pandemia ha iniziato a frenare, per il pubblico arriva finalmente l’occasione di visitare uno dei monumenti simbolo di Roma, con una mostra imperdibile che ne svela le stratificazioni storiche, anche grazie al nuovo ingresso realizzato dall’architetto Stefano Boeri, ricavato in una delle gallerie sotterranee originarie delle Terme di Traiano.

Franceschini: “Domus Aurea arricchita con Boeri”

Il ministro della Cultura Dario Franceschini partecipando all’inaugurazione, ha detto: “Questa mostra in vista del prossimo G20 della cultura qui al Colosseo dimostra che l’Italia investe sul futuro. Abbiamo arricchito un luogo straordinario e unico che lascia tutti a bocca aperta anche grazie a un intervento contemporaneo di qualità che svolge una funzione e al tempo stesso si concilia con tutela e conservazione”.

“Ora dobbiamo rendere stupendo anche il fuori, sul degrado e sulla sicurezza del Colle Oppio di cui come Parco del Colosseo possiamo farci carico”, ha aggiunto.

Domus Aurea, la Sala Ottagonale

L’allestimento e il design progettati da Dotdotdot lasciano a bocca aperta: ad accogliere il visitatore c’è la maestosa Sala Ottagonale, capolavoro dell’architettura romana, con una proiezione ruotante di immagini astrologiche ispirate al globo dell’Atlante Farnese.

Tutto intorno, accompagnati da una colonna sonora composta ed eseguita in tempo reale, con tool digitali di musica generativa che evocano suoni di epoca antica, è tutto un un fiorire di ambienti “segreti”.

Domus Aurea, le grottesche 

Nella penombra, e tra proiezioni multimediali accuratissime e suggestive, si scopre la bellezza delle grottesche e la loro fortuna in Italia e nel mondo grazie a Pintoricchio, Filippino Lippi e Signorelli, che per primi videro la pittura antica sepolta nelle “grotte”, e soprattutto grazie a Raffaello.

Con il suo talento innovatore, il pittore urbinate nel ‘500 fece infatti un vero studio sistematico di queste decorazioni parietali antiche, e riuscì a riproporle organicamente come “decorazione globale” di ambienti appositamente progettati in chiave antiquaria.

Nel percorso il visitatore innesca con il suo corpo il racconto: tramite morphing le grottesche si trasformano in motivi rinascimentali.

La Stufetta del Cardinal Bibbiena, il calco del Laocoonte

Molte le “chicche” per cui meravigliarsi: la ricostruzione della Stufetta del Cardinal Bibbiena all’interno del Palazzo Apostolico (non visibile al pubblico nei Musei Vaticani) creato nel 1516 su disegno di Raffaello, un piccolo gioiello decorato con stucchi, affreschi, marmi policromi.

E poi lo splendido calco antico del Laocoonte, il gruppo scultoreo rinvenuto nel 1506 in uno spazio sotterraneo che si trovava nella stessa area del palazzo neroniano, o ancora la grande semisfera animata da creature mostruose per comprendere l’influenza esercitata dalle grottesche su artisti surrealisti come Victor Brauner, Salvador Dalì, Max Ernst, Joan Miró e Yves Tanguy.

Domus Aurea, dopo la mostra le sculture

Lasciandosi la mostra alle spalle il percorso prosegue negli altri ambienti della Domus Aurea, ora caratterizzati da nuovi, affascinanti giochi di luce che valorizzano alcuni reperti recentemente restaurati e provenienti dai depositi, come le sculture della musa Talia, aggiunta alla Tersicore già esposta, e di un’Amazzone, imponenti capitelli e un pilastro in marmo.

“Dopo oltre 1 anno di chiusura riapriamo la Domus Aurea. Grazie a fondi specifici del Ministero stiamo superando alcune criticità, come le infiltrazioni di acqua”, ha detto Alfonsina Russo, direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, “nel percorso si possono vedere elementi scultorei ed architettonici valorizzati dalla nuova illuminazione realizzata da Erco che ripropone gli espedienti usati dagli architetti neroniani per captare la luce anche nei punti più bui”.