Firenze, commissariato il Maggio Fiorentino. Buco di bilancio da 14 mln

Pubblicato il 23 Gennaio 2013 - 11:54| Aggiornato il 16 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

FIRENZE – Con le dimissioni di Antonio Marotti, membro del Cda nominato dal governo, la decisione del ministro Ornaghi non si è fatta attendere. E’ ufficiale: il ministro dei Beni culturali ha avviato le procedure amministrative per il commissariamento del Maggio Fiorentino. Strappata dalle mani di Francesca Colombo la sovrintendenza del teatro. Per il nome del commissario bisognerà attendere sette giorni così come previsto dalla normativa sul procedimento amministrativo.

La decisione era quasi inevitabile dopo la denuncia dei sindaci revisori di un buco di bilancio di 14 milioni e mezzo di euro. L’andazzo si trascina dal 2009, la Fondazione presieduta dal sindaco Matteo Renzi aveva già perso due membri per strada: Paolo Fresco e Mario Primicerio rappresentanti dei soci privati. La Colombo era stata fortemente voluta proprio dal sindaco di Firenze, convinto che avrebbe trovato il modo di portare soldi privati, di rimpinguare le casse.  La sovrintendente aveva promesso che l’anno scorso il teatro avrebbe raggiunto il pareggio e così non è stato. Solo nel 2012 il buco ammonta a 3 milioni di euro.

Ma le dimissioni dell’avvocato Marotti sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso: le durissime parole utilizzate dall’avvocato nella sua lettera di congedo hanno convinto il ministro a intervenire, così come già fatto al Petruzzelli di Bari e al teatro Massimo di Palermo.

Il rimprovero di Marotti è soprattutto per non aver mai proceduto a una ricomposizione del Cda e per non aver mai presentato un piano di ristrutturazione e risanamento dei disastrati conti del teatro. Ma ci aveva già pensato il collegio dei revisori dei conti a indicare l’orlo del precipizio sul quale il teatro fiorentino si trovava. E’ lo stesso documento redatto dai revisori ad aver convinto Marotti a gettare la spugna.

Il Maggio Musicale Fiorentino conta orchestra, coro, corpo di ballo, tecnici e amministrativi: 357 dipendenti a tempo indeterminato più alcuni contratti a termine. Il 31 dicembre 10 persone hanno ricevuto la lettera di licenziamento firmata da Renzi.