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Iraq: dopo oltre 20 anni tornano gli archeologi stranieri

di Alessandro Avico |17 Gennaio 2012 16:42

BAGHDAD – Dopo oltre vent'anni di guerre e sconvolgimenti politici e nonostante una situazione ancora instabile dal punto di vista della sicurezza, una spedizione archeologica straniera è tornata a lavorare in questi giorni in Iraq.

Una squadra di esperti dell'università americana Aston Brook, guidata dall'archeologa Levine Stone, è all'opera insieme a colleghi iracheni vicino all'antica città sumera di Ur, secondo quanto reso noto dal ministero del Turismo e delle Antichità.

Il capo del dipartimento per le Antichità, Qais Rashid, ha precisato che tre archeologi americani e tre iracheni stanno effettuando scavi a Tel al Sakhry, sei chilometri a ovest di Ur, che si trova vicino alla città di Nassiriya. ''E' la prima – ha sottolineato Rashid – spedizione archeologica straniera a iniziare lavori dal 1991''.

Cioè dall'anno in cui una coalizione internazionale guidata dagli Usa attaccò l'Iraq per costringerlo a lasciare il Kuwait, che aveva occupato nell'estate dell'anno precedente.

Levine Stone, che aveva già lavorato in Iraq 22 anni fa, ha detto che gli scavi hanno permesso di portare alla luce un'area dove, secondo alcune tavolette con iscrizioni in caratteri cuneiformi sumeri, sorgeva un giardino.

Il responsabile delle pubbliche relazioni del Museo nazionale di Baghdad, Tanhid Mohammad, ha intanto detto che lavori sono ancora in corso per ''completare la riparazione delle sale e preparare la riapertura'' del Museo, attaccato e saccheggiato nell'aprile del 2003 nei giorni caotici che seguirono all'arrivo nella capitale irachena delle truppe americane e alla caduta del regime di Saddam Hussein. ''Sono 114.000 – ha aggiunto Mohammad -i reperti con il sigillo del Museo che sono rientrati in Iraq dai Paesi vicini''.

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