Tiziano alla National Gallery a Londra. Daisy Dunn: “Dipinti di nudo? E’ arte”


Pubblicato il 10 Marzo 2020 - 05:00 OLTRE 6 MESI FA
Tiziano, mostra a Londra criticata per nudi. Daisy Dunn: E' arte

Tiziano, mostra a Londra criticata per nudi. Daisy Dunn: “E’ arte” (In foto, un dipinto dell’artista)

ROMA – Tiziano Vecellio, grande maestro della pittura veneta del ‘500 (1490-1576), ha iniziato a fare scintille a Londra. La pietra focaia è una mostra, che si aprirà il 16 marzo 2020 alla National Gallery, fino al 14 giugno, coronavirus permettendo. Ma, anche se lo stesso Tiziano morì di un’altra e ben più grave epidemia, la peste, quella vera, non è il Covid 19 a far parlare della mostra. Piuttosto è il tema: “Tiziano, amore, desiderio, morte”. In temi di MeToo, il moralismo rischia di prevalere sulla grandezza dell’arte.

Una giovane critica d’arte un po’ fuori dal coro, Daisy Dunn, presenta sul Daily Mail la mostra con “questo corpo classico in mostra a Londra non è lì per essere mangiato con gli occhi ma ammirato” e avvisando i “fiocchi di neve che minacciano di sciogliersi davanti ai sensuali nudi di Tiziano dovrebbero ricordare che anche loro sono nati senza vestiti”.

Snowflake, informa Wikipedia, “è un termine gergale dispregiativo del 2010 per indicare una persona, che ha un’eccessiva considerazione di sé, un infondato senso di diritto o è eccessivamente emotiva, che si offende facilmente o è incapace di far fronte a opinioni opposte”. Seguono le descrizioni dei dipinti che faranno più discutere.

Nel quadro Danae, scrive Dunn, una principessa è distesa su un letto con le gambe aperte per ricevere una pioggia d’oro fecondante. È nuda, si vedono il seno e la pancia dalle forme rotonde e la sua carnagione bianca e rosea è luminosa.

Suo padre l’ha imprigionata. La pioggia fecondante rappresenta Giove, re di tutti gli dei, che entra nella sua cella attraverso un’apertura nel tetto, per metterla incinta. La scena è esplicita al punto che Twitter questa settimana ha deciso che gli utenti che pubblicano immagini del dipinto violano le regole sui nudi.

Un altro capolavoro, Il Ratto di Europa, mostra una ragazza rapita da Giove tramutato in un toro. I vestiti si aprono e si vede il corpo, il tessuto si impiglia tra le cosce. Mentre una coppia di amorini paffuti la insegue  lei sul dorso del toro bianco,  sembra chiedere aiuto ma inutilmente: viene portata via contro la sua volontà.

E poi c’è Diana e Callisto. Un’altra vittima della lussuria di Giove, Callisto viene spogliata davanti alla casta dea Diana e alle altre ninfe. La sua pancia è rotonda, in avanzato stato di gravidanza. Giunone, moglie gelosa di Giove la picchia e poi la trasforma in un’orsa.

Quando dipinse questi capolavori Tiziano era al culmine del successo. Le storie che ha raffigurato hanno migliaia di anni e sono mitologiche. Eppure se i dipinti fossero stati esposti oggi per la prima volta, ci sarebbero state grida di indignazione.

Nell’era MeToo, il nudo femminile è diventato “problematico”, avverte Dunn. Solo un anno fa, la Royal Academy ha organizzato una mostra in cui i curatori hanno cercato di mostrare un numero uguale di uomini e donne nudi. Per alcuni, anche questo non è stato sufficiente.

Alice Procter, che gestisce i cosiddetti Uncomfort Art Tours, mettendo in evidenza il ruolo che il colonialismo avrebbe avuto nella creazione delle collezioni nelle gallerie, ha twittato: “Quanti di questi nudi maschili saranno definiti come “ideali/eroici/classici” aka bianco/consentito/ cisnormativo?”.

In un’epoca in cui le immagini di uomini e donne nudi sono disponibili con un solo clic del mouse, quando gli esperti mettono costantemente in guardia sulla “pornografia” della cultura, sembra che anche l’arte rinascimentale non sia immune alla penna nera dei censori.

Ma le “Poesie” di Tiziano – sei splendide scene mitologiche ispirate ai poemi del poeta latino Ovidio e riunite per la prima volta dal 1704 alla National Gallery – non sono né celebrazioni di forza bruta né istantanee gratuite di donne nude. Ci insegnano una profonda lezione spirituale: l’impotenza umana di fronte a forze al di fuori del nostro controllo. Sono al centro della religione e la paura che Dio e gli dei hanno ispirato nell’essere umano, sia in epoca cristiana che pagana. Tuttavia, è improbabile che tali considerazioni possano pacificare chi è perennemente sdegnato.

Le metamorfosi, il poema di Ovidio su cui Tiziano ha basato i suoi dipinti, è già stato definito da alcuni studenti come offensivo o, come spesso dicono, “provocante”. Alcuni passaggi, senza alcun preavviso sul loro contenuto potrebbero rivelarsi una lettura sconvolgente.

E’ comprensibile che alcune persone si sentano a disagio o addirittura ansiose quando vedono delle immagini o leggono descrizioni di violenza, specialmente chi è stato vittima di crimini analoghi. Ma né la poesia di Ovidio né i dipinti di Tiziano meritano di essere censurati o disapprovati perché affrontano l’argomento. Rappresentare qualcosa non significa approvarla. Dai dipinti di Tiziano emerge chiaramente che è entrato in empatia con molti dei suoi soggetti femminili. E’ sufficiente osservare come ha dipinto gli occhi di Europa: sono pieni di paura, le pupille sembrano “girare” all’indietro.

(Fonte Daily Mail)