“Chiesa, l’ingerenza è troppa”, Alessandro Campi per Il Riformista

Blitz quotidiano vi propone oggi come articolo del giorno quello di Alessandro Campi per Il Riformista. Campi parla del rapporto tra Chiesa e politica italiana, una cosa che non può risultare strana perchè “è esmpre stato così”.

Non è strano che i vescovi italiani e la gerarchia cattolica romana intervengano sulle complesse vicende della politica italiana. L’hanno sempre fatto, soprattutto nei momenti di maggiore tensione o crisi: in modo esplicito e ufficiale oppure in forma indiretta e agendo dietro le quinte. E quasi sempre introducendo nella discussione vedute e orientamenti non banali. Ciò che è strano e che molto ha colpito gli osservatori è invece il deliberato, finanche eccessivo, sollievo con il quale esponenti di spicco della Chiesa hanno salutato la mancata sfiducia al governo Berlusconi, quasi si sia trattato di un passaggio epocale e dirimente; del pari è parso anomalo l’insistente pressing condotto dai medesimi sull’on. Casini, affinché si risolva al più presto a sostenere con i suoi deputati la traballante maggioranza del Cavaliere e, soprattutto, eviti di stringere rapporti troppo stetti con un Fini giudicato inaffidabile a causa delle sue posizioni laiciste.

Per qualche giorno, il linguaggio soave delle note pastorali vescovili, quello felpato e spesso allusivo della diplomazia vaticana, quello rigoroso della teologia e quello solenne della liturgia, hanno lasciato il posto al gergo noioso della politologia; si sono perciò sentiti ecclesiastici di rango misurarsi in modo un po’ irrituale con questioni che spesso risultano dozzinali e noiose persino nei talk show televisivi: la stabilità dell’esecutivo, il rafforzamento dei poteri del capo del governo, l’alternativa tra maggioritario e proporzionale, il federalismo solidale, l’allargamento al centro della maggioranza e via dicendo. […]

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