Banca Carige e l’agenzia fantasma: Mario Gerevini sul Corriere della Sera

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Settembre 2013 - 13:17 OLTRE 6 MESI FA
Banca Carige e l'agenzia fantasma: Mario Gerevini sul Corriere della Sera

Banca Carige e l’agenzia fantasma: Mario Gerevini sul Corriere della Sera (LaPresse)

ROMA – Cosa succede nelle nostre banche? Vi proponiamo come articolo del giorno quello di Mario Gerevini sul Corriere della Sera “Quell’agenzia fantasma di Carige Tutte le carte dei favori in banca”. Una storia che fa venire i brividi a chiunque abbia qualche risparmio in banca:

“C’è un’istantanea scattata da Bankitalia nel verbale ispettivo su Banca Carige che racconta più di ogni altra a quali soggetti si aprissero le porte del credito e come certe pratiche viaggiassero sotto protezione. Sono le poche righe in cui si fa riferimento a un certo Cavallini oltre che alla curiosa posizione del Banco Nacional de Cuba.

Il 30 settembre, nel corso dell’assemblea che dovrà rinnovare il consiglio di amministrazione, qualche socio potrebbe chiedere al presidente Giovanni Berneschi se è proprio quel Cavallini, Ernesto Cavallini, che anni fa fu coinvolto nei crac della Comitas, della Firs Assicurazioni e della Lloyd Nazionale, compagnie che facevano capo alla famigerata Sasea di Florio Fiorini, il finanziere maestro nel raggirare i piccoli azionisti. E anche quel Cavallini che triangolava immobili a prezzi crescenti con le compagnie assicurative del gruppo. Operazioni censurate sia da Bankitalia che dall’Isvap.

Carige ieri in una nota ha ribadito «la solidità dei propri fondamentali di bilancio» in risposta alle osservazioni della Banca d’Italia e si è dichiarata «fin d’ora a disposizione della magistratura».

Ma sono tante le cose da chiarire, da capire. Anche quelle che non compaiono nelle relazioni di Bankitalia che ieri gli ispettori hanno consegnato al procuratore capo di Genova, Michele Di Lecce. Ci sono gli esposti anonimi in Procura, le voci interne. Come quella dell’esistenza dentro Carige Assicurazioni dell’«Agenzia 500» che gestirebbe un consistente flusso di denaro. Denaro reale, secondo queste ricostruzioni, solo che, ufficialmente, l’Agenzia 500 non esiste, è un avatar contabile.

Se vera, assomiglia all’altra storia strana e già in parte nota, quella di Filadelfo Arcidiacono al quale la compagnia avrebbe pagato sinistri per 39 milioni. Il suo codice fiscale era nel registro sinistri ma anche Filadelfo non esiste.

Su quel nominativo sono transitati soldi per parcelle e forfait destinati ad altri beneficiari non abbinati al sistema informativo aziendale.
Secondo il presidente Berneschi «l’anomalia, prontamente sanata, riguardava aspetti strettamente formali della gestione dell’anagrafe interna, utilizzata per fini meramente statistici e gestionali, che consentiva il caricamento transitorio dei dati relativi al pagamento di prestazioni professionali ad un soggetto fittiziamente indicato». Ma il tutto nella «correttezza amministrativa, fiscale e contabile».
Resta un rebus il ruolo delle due compagnie all’interno del gruppo Carige. Sempre difese a denti stretti, contro ogni logica economica, ma sempre fuori controllo. Il sospetto che siano un «centro» di generose consulenze emerge qua e là analizzando le carte delle ispezioni di Isvap e Bankitalia.

Inoltre il vecchio vizio del nepotismo non sembra del tutto debellato. Tuttavia nulla esclude che, per esempio, la nipote di Luigi Gastaldi sia in un ufficio chiave della Carige Assicurazioni per meriti propri e non perché lo zio, ex onorevole, è da anni vicepresidente della compagnia e consigliere (ricandidato) della banca.

Su temi più tecnici, le due lettere inviate dall’Ivass (succeduta all’Isvap) quest’estate pare siano durissime. […]” Continua a leggere sul Corriere della Sera.