“L’anomalia Italia adesso sbarca a Strasburgo”: Massimo Franco sul Corsera

Pubblicato il 16 Gennaio 2013 - 13:30| Aggiornato il 15 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Massimo Franco sul Corriere della Sera mette in evidenza come quella dell’Italia sia una vera e propria anomalia per quanto riguarda i partiti all’interno del Ppe e come questa ‘stranezza’ sia sempre più evidente a Strasburgo dove tutti notano che nel Ppe ci sono Pdl e Udc, che in Italia sono una contro l’altro; non ci sta Monti, che pure viene corteggiato; ecc.

Nel pezzo di Franco si legge:

L’ostilità di settori consistenti del Ppe nei confronti di Silvio Berlusconi si sta rivelando un’arma a doppio taglio. Al punto che ieri le dichiarazioni a favore di Mario Monti del capogruppo al Parlamento europeo, il francese Joseph Daul, hanno assunto i contorni se non di una gaffe, di un gesto di frustrazione. Vorrebbero segnalare la preferenza della maggioranza dei partiti moderati continentali per il presidente del Consiglio uscente e la sua lista; e l’insofferenza per un Silvio Berlusconi alleato della Lega e dunque del «populismo». Ma allo stesso tempo sottolineano l’anomalia di un’Italia nella quale il referente principale del Ppe, e cioè il Pdl, è in conflitto con l’altro, l’Udc; e viene indicato come «candidato del Ppe» un Monti che non ne fa ancora parte.

Daul è costretto ad ammettere di non volere attaccare Berlusconi ogni giorno «per non regalare 2 o 3 punti percentuali al populismo». E rinvia l’eventuale resa dei conti col Pdl a dopo le elezioni italiane del 24 e 25 febbraio, lasciando capire che a quel punto potrebbero arrivare provvedimenti punitivi. In realtà, nonostante l’irritazione del cancelliere Angela Merkel per l’offensiva del centrodestra italiano contro la Germania, la sensazione è che il Ppe rimarrà formalmente neutrale; e non soltanto perché il partito di Berlusconi è il suo maggiore contribuente, dopo i tedeschi Cdu e Csu messi insieme. []