“La commedia umana va in scena ad Arcore”. Mattia Feltri su La Stampa

Pubblicato il 24 Gennaio 2011 - 11:25 OLTRE 6 MESI FA

Ruby, epicentro dello scandalo

Le feste di Arcore come uno spaccato balzacchiano dell’Italia dei nostri giorni. Mattia Feltri su La Stampa ricostruisce il Ruby-gate in chiave letteraria, in un pezzo che vi consigliamo come articolo del giorno.

Lo schema a trama circolare è previsto e infatti il giorno in cui il Cavalier Silvio Berlusconi, inaugurando un centro commerciale e la sua carriera politica a Casalecchio di Reno, accordò la preferenza a Gianfranco Fini su Francesco Rutelli nella corsa al Campidoglio, Karima El Mahroug, al secolo Ruby Rubacuori, aveva ventidue giorni di vita (un gioco di flashback sosterrebbe efficacemente le tesi dei detrattori). Una passione lolitesca ma, in questo falò delle vanità, bruciano tutte quelle a disposizione nella commedia umana. Guardate per esempio i ruffiani, o concorrenti esterni in meretricio (la presunzione d’innocenza è qui presupposta per tutti).

Lele Mora, omosessuale, pressoché maitresse, procura le femmine e le istruisce, consiglia un abitino da infermiera e uno stetoscopio per l’ironico preambolo: anche le trascrizioni sono gravide di entusiasmo (e contrappeso all’imbarazzata eclissi di oggi). Di altra pelle è Nicole Minetti, anche lei ricopriva il ruolo di reclutatrice e di trainer, nelle baldorie di Arcore dava il via alle danze; tiene ancora la testa alta, reclama innocenza e, ai reporter voraci, un po’ di rispetto.

Piuttosto, che figura letteraria è quella di Roberto Formigoni, accusato dai radicali di aver falsificato le firme per mettere la pupa del capo nel listino bloccato? Il listino permette al governatore di trascinarsi in Consiglio regionale i collaboratori fidati. Va bene le firme, ma la domanda vera concerne le competenze minettiane: a quali Formigoni non si sente di rinunciare? […]