Un dirigente comunale di Caserta prende più della Merkel, Pierluigi Magnaschi su Italia Oggi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Novembre 2013 - 14:20 OLTRE 6 MESI FA
Angela Merkel

Angela Merkel

CASERTA – C’è un dirigente comunale a Caserta che prende più di Angela Merkel: 290mila euro l’anno (lordi) contro i 220mila della cancelliera tedesca. A scriverlo, a sostenerlo, citando “fonti certe” (ma non pubbliche) è Pierluigi Magnaschi di Italia Oggi: “Un dirigente comunale prende più della Merkel”. Blitz Quotidiano lo propone ai suoi lettori come articolo del giorno:

Oltre alla differenza in base all’entità, fra Berlino e Caserta c’è anche il fatto che la retribuzione della Cancelleria è pubblicata sul web, per cui, chi vuole conoscerla, basta che faccia qualche clic, mentre la retribuzione del fortunato dipendente casertano non può essere verificata (pur essendo certa) presso il comune della città campana che si trincera dietro la cortina della cosiddetta difesa della privacy. Una cortina, questa, che dovrebbe valere solo per i privati e non anche per i dipendenti pubblici che, in base al principio sacrosanto, difeso sempre da don Luigi Sturzo (il fondatore del Partito popolare in Italia) dovrebbe essere «una casa di vetro». Una casa quindi guardabile da tutti senza difficoltà, visto che la macchina pubblica è alimentata dai soldi di tutti.

Sono certo che la retribuzione di 290 mila euro all’anno del funzionario del comune di Caserta sia in regola con le leggi, sia stata accordata nel rispetto del norme, abbia seguito scrupolose procedure, abbia ricevuto tutti i timbri necessari e le autorizzazioni previste. Il punto non è questo. Il punto invece è proprio che quella retribuzione, assurda e immotivata, sia in regola con le norme. Ciò infatti vuol dire che quella retribuzione non è il frutto (sempre sanzionabile penalmente) di un colpo di mano, di un gioco di destrezza, di un grisbì municipale, ma che sono le norme in vigore che l’hanno resa possibile e che quindi sono le norme a essere inaccettabili.

Il deficit pubblico è la risultante di tanti rivoli, cosi come le alluvioni sono l’effetto da tanti piccoli ruscelli. Se non si individuano gli sprechi insostenibili, si finirà poi (come succede adesso) per far pagare l’Irpef anche a coloro che percepiscono più di 850 euro al mese (cioè i morti di fame, nel senso vero della parola). E ciò avviene nell’indifferenza di tutti i partiti, anche quelli che portano al bavero la coccarda della socialità ma che poi non si vergognano di tollerare retribuzioni pubbliche come i 290 mila euro di cui stiamo parlando. E non fanno nulla per impedire che si ripetano.