“Frattini, silenzi e bugie di un ministro piccolo piccolo”. Furio Colombo sul Fatto Quotidiano

Pubblicato il 24 Febbraio 2011 - 14:56 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Mentre il ministro Frattini riferiva in Parlamento le agenzie di stampa parlavano di migliaia di morti in Libia. Se nel mondo si diffondeva la consapevolezza del massacro libico, non si può dire lo stesso nel parlamento italiano. Così scrive Furio Colombo sul Fatto Quotidiano, nel pezzo che vi proponiamo come articolo del giorno.

Dunque, dopo una breve ricapitolazione del genere che si usa per i quotidiani gratuiti sulla metropolitana, il ministro Frattini è passato alla campagna elettorale. Annunciando il catastrofico arrivo in Italia di tutti I protagonisti delle rivolte di queste settimane nel mondo arabo, neppure per un momento il presunto ministro degli Esteri si è fermato a domandarsi se la rivolta egiziana sia simile al Bahrein o sia più vicina alle ragioni che hanno provocato la fuga di Ben Alì dalla Tunisia, e che cosa queste rivolte con scardinamento di regimi ma non dello Stato, abbiano a che fare con ciò che è avvenuto e sta avvenendo in Libia e con il comportamento di Gheddafi, che, agli occhi di tutti gli osservatori del mondo è personaggio ormai estraneo alla normalità psichica.

Franco Frattini ha creato una situazione di vergogna e di imbarazzo per l’Italia quando, invece di denunciare i crimini contro l’umanità di uno stretto alleato dell’Italia, invece di dire che cosa fa e che cosa farà l’Italia per districarsi dall’evidente complicità con Gheddafi, ha chiamato in causa l’Europa, Paesi e Unione europea, colpevoli di “lasciar sola l’Italia” senza domandarsi se l’egemonia brutale con cui la Lega, non la Farnesina, conduce la politica estera italiana nel Mediterraneo, non sia la giusta causa che induce l’Europa a stare alla larga.

Infatti non fa in tempo Frattini ad annunciare che i rifugiati che si rovesceranno in Italia saranno almeno trecentomila (un numero, senza rapporto con qualunque fatto, esperienza o dato della realtà) che subito interviene, come la voce di Berlusconi nei talk-show della Rai, l’ammonimento di Umberto Bossi che annuncia: “Il rischio Immigrazione aiuta Berlusconi e aiuta noi”. Ecco la dimostrazione che Franco Frattini, con il pretesto di informare il Parlamento sulle efferate violenze inferte al suo Paese dall’amico personale di Berlusconi e alleato stretto e ufficiale dell’Italia Muammar Gheddafi, ha invece aperto la campagna elettorale con il grande argomento, la paura”.