“Il sonno dei media genera mostri (e anche Monti)”, Gianluigi Paragone su Libero

Pubblicato il 28 Marzo 2013 - 14:27 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Blitz Quotidiano vi propone come articolo del giorno quello di Gianluigi Paragone su Libero dal titolo “Il sonno dei media genera mostri (e anche Monti)”. Paragone scrive che “siccome i danni provocati ai cittadini non bastavano, il premier ha deciso di farsi spernacchiare anche fuori da quei confini dove – dicevano – era stimato e apprezzato. Come dimenticare le copertine miracolistiche dei magazine stranieri?”.

Evidentemente Mario Monti ha deciso di chiudere col botto. Nel senso dello schianto. Siccome i danni provocati ai cittadini non bastavano, il premier ha deciso di farsi spernacchiare anche fuori da quei confini dove – dicevano – era stimato e apprezzato. Come dimenticare le copertine miracolistiche dei magazine stranieri? Le intese con la Merkel,  i conviviali con i salotti elitari della finanza mondiale, le riunioni al Bilderberg o alla Trilateral? Niente, tutto passato, uno tsunami di figuracce sta annientando il curriculum di questo rettorone prestato alla politica, senza troppe fortune. Il guaio è che il diretto interessato non se ne sta rendendo conto e tira dritto come un treno ad alta velocità. Finanche ieri, sulle dimissioni di Terzi e quindi sul caso allucinante dei marò, il capo del governo sembrava un alieno catapultato in Parlamento. Di chi è la colpa di tanta ubriacatura? Sua e della sua squadra senza dubbio.

Ma non mancano i complici. Una certa stampa in primis. Dietro l’operazione di glorificazione di Mario Monti fin da subito si allinearono le migliori firme del Corriere della . Sera, di Repubblica, della Stampa, del Sole 24 Ore. In pochi si permettevano di disturbare il manovratore avanzando dubbi sul suo fanatismo tecnico e sul suo esercizio di governo per conto terzi. Per mesi e mesi chi (come Libero e pochi altri) toccava il bocconiano col loden veniva liquidato con il sarcasmo di chi la sa sempre più lunga degli altri. Solo adesso, a disastro avvenuto, i soloni hanno cambiato la cartuccia dell’inchiostro. Ma tu guarda.

Il mega pasticcio degli esodati è la Waterloo della maestrina Elsa Fornero, star del mondo accademico ma assai imbranata a far di conto. Era tutto chiaro fin dall’inizio, eppure l’aplomb e le buone maniere valevano come lasciapassare emergenziale. Ecco i risultati. Faccio un altro esempio. L’incapacità di dare una risposta vera alle imprese creditrici verso lo Stato doveva essere un banco di prova dove spendere, in sede europea, il profilo di tecnico affidabile. A Bruxelles, Monti doveva ottenere lo sforamento dei parametri per pagare le imprese, dando loro ossigeno. Nulla. In tutto questo tempo il premier s’è ben guardato dall’affrontare il tema, di contro ha appesantito l’Italia gettandole sulle spalle gracili il fiscal compact e il fondo salva Stati. Beh, se l’obiettivo era quello di prendere la comanda dalla Germania e poi consentirle la manovra di sorpasso, il bocconiano è andato a segno. Perché solo questo è il risultato più evidente.