“La giovane moglie che tiene chiusi sotto chiave i segreti di Kohl”, Andrea Tarquini

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Luglio 2014 - 09:11 OLTRE 6 MESI FA
"La giovane moglie che tiene chiusi sotto chiave i segreti di Kohl", Andrea Tarquini

Helmut Kohl

ROMA – “La giovane moglie che tiene chiusi sotto chiave i segreti di Kohl” è il titolo dell’articolo a firma di Andrea Tarquini su Repubblica. Che aggiunge: “È bufera su Maike, coniuge dell’anziano ex cancelliere: “Lo ha isolato dal resto del mondo”.”

C’è un vecchio re deposto, malato e ancora amato. Delle sue tante vittorie restano i suoi appunti e ricordi, memoria della nazione e d’Europa. C’è una principessa, sua figlia politica, che lo depose denunciando suoi gravi errori. Oggi è lei, la “zarina buona”, a guidare l’“Impero soft” che egli aveva costruito. E infine c’è la giovane nuova consorte del venerando sovrano, che vuole teneresolo per sé gli appunti della memoria e i tanti segreti che essa contiene. Pensate forse a una favola dei Fratelli Grimm o di Hans-Christian Andersen, oppure a un dramma shakespeariano? No, siamo nella Germania di oggi: il sovrano sul viale del tramonto si chiama Helmut Kohl, la sua giovane seconda consorte non ha per nome Grimilde né Lady Macbeth, bensì Maike Kohl-Richter. E la quasi-Biancaneve, i cui fedeli si battono perché quella Memoria storica sia patrimonio di tutto il mondo, è nientemeno che Angela Merkel. Dimenticate per un attimo il confronto sull’eurozona, il rigore e la crescita: è questo il duello tedesco dell’estate2014.

Drammi personali, incrociati con le svolte dell’Europa dove finì la guerra fredda e iniziò il nuovo. Lui, il vecchio re deposto, in quanto protagonista della storia, è depositario di segreti e misteri. Ovvio, perché è uno che ha negoziato con i Grandi di allora — Bush padre, Gorbaciov, Giovanni Paolo II, Mitterrand — la caduta del Muro e la riunificazione tedesca. Poi ha sacrificato il marco all’euro in nome dell’Europa. Dalla prima moglie Hannelore aveva avuto due figli, Peter e Walter, nondimeno si è sempre parlato di altri amori durante il matrimonio. Con l’allora segretaria personale Juliane Weber, mormoravano a Bonn i maligni. Nel 2001 Hannelore, stroncata da una rara, dolorosissima allergia alla luce solare, si tolse la vita. «Perdonami, Helmut, io ti ho sempre capito e ti ho sempre amato », scrisse nella lettera d’addio.

Tre anni prima, il vecchio re Helmut aveva già perso il potere, detronizzato col voto dal rosso principe rivale, al secolo Gerhard Schroeder, e dal verde suo allora scudiero Joschka Fischer. Poi vennero alla luce suoi peccati: fondi neri che egli, è pur vero, incassò per il partito, non per sé. E c’era allora una giovane venuta dalle terre ex sottomesse d’Oriente, che lui ammise a Corte e in carriera nel potere. Lei, per salvare la Corte (la Cdu, avete capito bene) si decise a denunciarlo in pubblico. Angela Merkel, appunto.

Negli anni a seguire l’anziano cancelliere, come molti senior, ha tentato di ricominciare amando una giovane. Maike Richter, economista, ex borsista alla cancelleria nei suoi anni al potere. L’amore è sbocciato nel 2005 (o prima, secondo alcuni storici), nel 2008 si sono sposati. Da allora, lentamente è successo qualcosa. Sempre più anziano e stanco, il sovrano appare sempre più una gloria di ieri, gestita dalla moglie 34 anni più giovane. «La matrigna lo ha isolato dal mondo, dal 2011 vieta anche a noi di vederlo », hanno denunciato, facendo scalpore, i figli Peter e Walter in un talk-show.

Fin qui, dramma privato. Ma i 400 fascicoli di appunti dell’uomo che riunificò la Germania, rilanciò l’Europa e volle l’euro con anche noi dentro, non sono documenti privati, protestano i suoi vecchi consiglieri. Da Horst Teltschik, fino a Bernhard Vogel, a tanti altri. E invano la fondazione Konrad Adenauer, il centro studi della Cdu, continua a pretendere da Maike Kohl-Richter quei documenti. E nel dicembre scorso, Kohl — non si sa se di sua iniziativa — ha chiesto al tribunale di Colonia anche la consegna di 200 nastri di colloqui confidenziali registrati. La giovane Maike non cede: vuole essere lei l’unica depositaria e responsabile di decisioni sull’eredità di Helmut Kohl. E sugli appunti. «Che invece appartengono al popolo, all’Europa, e al mondo globale, e tanti storici tedeschi, americani, cinesi già vorrebbero consultarli», protesta Teltschik, l’ex uomo di fiducia di Kohl (…)