Libia, “i trenta giorni di Misurata aspettando gli inglesi”: Mimmo Candito per la Stampa

Pubblicato il 20 Aprile 2011 - 11:40 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – A più di due mesi dall’intervento internazionale in Libia Misurata, la roccaforte dei ribelli, compie trenta giorni di resistenza. Secondo i dati del Comitato nazionale di transizione qui i morti hanno raggiunto ormai quota mille sulle complessive diecimila vittime e cinquantamila feriti in tutto il paese.

Mimmo Candito per la Stampa è andato a vedere con i propri occhi la situazione di chi a Misurata continua a vivere, nonostante le bombe, nonostante la guerra, ma forse anche grazie alla speranza riaccesa dall’arrivo di consiglieri militari dalla Gran Brategna.

“C’è qualcosa che sfugge, anche qui a Misurata mentre le bombe ti cadono in testa squassando l’aria, qualcosa che sembra misurarsi e scontrarsi con la civiltà del nostro tempo, chiusa nell’utilitarismo vorace d’un mondo che Bauman ha consegnato al «tempo puntillistico», senza memoria, senza storia, senza futuro: il dottor Khaled piange. Non si fa vedere, abbassa la testa, gli occhiali coprono le lacrime, ma lui piange davvero. Il dolcissimo, paziente, infaticabile, dottor Khaled Abu Falgha, segue con lo sguardo ogni morto, in questo corridoio d’ospedale dove si va consumando una tragica parte della battaglia di Misurata; ne racconta, di ciascuno, il nome, le ferite, l’età (…)”.