L’Italia è una repubblica fondata sul condono: il dossier di Sergio Rizzo sul Corriere della Sera

Pubblicato il 4 Ottobre 2009 - 11:49 OLTRE 6 MESI FA

Sergio Rizzo

Dovrebbe essere una misura rarissima cui ricorrere solo in caso di estrema emergenza. Eppure in Italia condoni, amnistie e sanatorie sono una prassi estremamente diffusa.

Blitz Quotidiano vi propone, come articolo del giorno, un dossier di Sergio Rizzo, pubblicato sul Corriere della Sera, che ripercorre la storia dei condoni nel nostro Paese.

Risultato? Nessuno li ammette ma li fanno un po’ tutti: destra (di più) e sinistra (un po’ meno). E i conti, alla fine, non tornano quasi mai.

«Non chiamatelo condono. D’accor­do, si potranno rimpatriare i denari sot­tratti al fisco pagando il 5%, meno di un quarto della più bassa aliquota Ir­pef. D’accordo, con quel misero 5% si potranno sanare reati penali e al riparo dell’anonimato. Ma non chiamatelo condono. Come potete chiamarlo, allo­ra? Forse «un intervento che rientra nella strategia concordata a livello in­ternazionale per combattere i paradisi fiscali», come l’ha definito Giulio Tre­monti? O «sistemazione del passato», secondo lo strepitoso suggerimento del compianto deputato nazional allea­to Pietro Armani? Ma potreste anche non chiamarlo affatto. «I condoni fatti da questo governo sono stati pochissi­mi e per casi limitatissimi. È la sinistra, con la sua propaganda, a parlare di con­doni, in realtà mai avvenuti». Mai avve­nuti. Lo disse il Guardasigilli Roberto Castelli il 31 marzo del 2006 a Radio An­ch’io. Di lì a poco anche il nuovo gover­no di centrosinistra di Romano Prodi avrebbe fatto il suo bravo condono (l’indulto), ma sul fatto che durante i cinque anni precedenti non si fossero fatti condoni, beh…» […]