Le pagelle sul governo: “L’austerità prevale sul rilancio”. Stefano Lepri su ‘La Stampa’

Pubblicato il 11 Ottobre 2010 - 11:58| Aggiornato il 12 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA
tremonti

Giulio Tremonti

Le promesse elettorali del governo Berlusconi IV non sono state mantenute. Non tutte almeno. L’attuale premier e il Pdl, in campagna elettorale, avevano promesso una riduzione delle tasse e avevano anche promesso di privilegiare il rilancio dell’economia rispetto all’austerity. Ma la crisi economica, come mette in luce Stefano Lepri su “La Stampa”, ha scombinato le carte in tavola e ha costretto il nostro governo, come quello di altri Paesi, a sacrificare lo sviluppo per contenere le spese.

«In Italia, il divario tra il programma e le realizzazioni ha aspetti tutti suoi – scrive Lepri su La Stampa – L’austerità di bilancio voluta da Giulio Tremonti, lodata dall’Europa, dal Fmi, dall’Ocse, è remota dal manifesto con cui il Popolo delle libertà si era presentato al voto, centrato sul ‘rilancio dello sviluppo’. Alcune delle prime misure che il governo aveva adottato nell’estate 2008 in attuazione del programma si sono rivelate poco appropriate alla crisi. Nell’insieme, l’austerità di bilancio si è rivelata una scelta giusta specie da quando i mercati hanno preso di mira altri paesi europei ad alto debito, risparmiando l’Italia. In tutta Europa tramonta la moda secondo cui la ricetta giusta era sempre e soltanto abbassare le tasse. Inoltre, a giudizio di molti economisti, meglio che abolire l’Ici sulla prima casa – punto centrale del programma del Pdl, attuato per primo – sarebbe stato intervenire su altre imposte che colpiscono le imprese o il lavoro, in modo da migliorare la competitività». (…)