“Il quinto potere nelle mani delle donne”, Vittorio Zucconi su ‘la Repubblica’

Pubblicato il 14 Dicembre 2010 - 15:17 OLTRE 6 MESI FA
Arianna Huffington

Arianna Huffington

L’informazione americana passa tra le mani delle donne e non solo come spettatrici. Il gentil sesso sta scalando i vertici dei media d’oltreoceano, da Arianna Huffington con il suo Huffington Post, a Tina Brown, ideatrice di Daily Beast e ora passata ai vertici del settimanale Newsweek. Un terzo dei quotidiani locali negli Usa ha direttrici donne.

A raccontarci il “quinto potere rosa” è Vittorio Zucconi dalle colonne del quotidiano “la Repubblica”. La Prima Signora del Quinto Potere, colei che infranse il soffitto di cristallo sopra la testa delle donne nel giornalismo e nell’editoria, fu lei, Katharine Graham Meyer, la “Kay” per gli amici, la “strega vedova” per il presidente Nixon che lei fece demolire, giorno dopo giorno, dagli uomini del suo Washington Post. “Kay”, la zarina accidentale che ereditò un impero editoriale senza volerlo quando il marito si suicidò, era stata vista come l’eccezione che confermava la regola maschilista, la sola femmina ai piani alti di un mondo della carta, della radio e della televisione, controllato dalla fraternità dei “good ol´boys”, dei vecchi ragazzi da Prima Pagina con il sigaro in bocca e la fiaschetta del bourbon in tasca, scrive Zucconi.

I media sono diventati negli ultimi cinquant’anni un affare per donne, che non solo rappresentano i tre quinti del popolo che guarda la tv. Vittorio Zucconi non parla di una rivoluzione, ma di una evoluzione irreversibile e snocciola gli esempi.

La notizia che l’augusto, ma ormai boccheggiante, settimanale Newsweek (che apparteneva proprio alla Graham) è stato venduto e affidato a Tina Brown, creatrice del sito online Daily Beast, la belva quotidiana, che la rotondetta e formidabile Oprah Winfrey è, dal suo studio televisivo a Chicago, una delle cinque persone più influenti d’America oltre che tra le più ricche, che Arianna Stassinopulos in Huffington ha trasformato il proprio notiziario in Internet, lo Huffington Post, in una lettura obbligatoria per tutti tra commenti al cianuro e scoop, racconta una evoluzione ormai irreversibile.

Se l’informazione cartacea locale sta seguendo questo trend, la rete conserva un’impronta tutta maschile. Poi c’è la televisione  che ha una donna, Katie Couric, sulla poltrona di “anchor”, di conduttrice e di direttrice del telegiornale generalista più seguito, le CBS Evening News.

La forza di questo esercito di donne al potere è quella di essersi fatte da sole nella maggior parte dei casi, di non dovere scontare debiti con un pigmalione di turno o ancora con una bellezza o una giovinezza che possono portare in inganno. Zucconi infatti scrive che nessuna di loro può dirsi in debito con uno sponsor maschio, può essere accusata di brillare di luci riflesse o di dovere a moine o minigonne o amori la propria scalata ai piani alti. Né ad artificiose politiche di “quote rose” imposte a rassegnati azionisti o amministratori uomini.