Feltri scrive a Monti: “Tanti auto-elogi poche risposte”. L’articolo del giorno

Pubblicato il 24 Dicembre 2012 - 13:44 OLTRE 6 MESI FA
Vittorio Feltri, editorialista de Il Giornale

ROMA – Vittorio Feltri pubblica su Il Giornale una lettera indirizzata al premier Monti dal titolo “tanti auto – elogi poche risposte”. Blitz Quotidiano riporta qui di seguito il testo integrale:

“Illustre presidente Monti, ho seguito in diretta tivù la sua conferenza, ieri, e mi aspettavo che lei facesse chiarezza sul suo futu­ro e anc­he un po’ sul suo recente pas­sato di premier: sono rimasto deluso. Ha parlato per oltre due ore, in italia­no e in inglese, ma ha eluso le questio­ni più importanti, direi drammati­che. Da giorni e giorni si ipotizza su tutti i giornali (senza contare altri mezzi di comunicazione) che lei sia pronto a partecipare alle prossime elezioni politiche, in veste di capo dei centristi, ma l’unica sua affermazio­ne in proposito è stata: «Non mi piace l’espressione “scendere in politica”, preferisco “salire in politica”». Problemi lessicali a parte, ancora non sappiamo quali siano i suoi pro­grammi. Dalla sua bocca non è uscito nulla di preciso, tranne la solita canti­lena che sintetizzo: l’Italia era sull’or­lo del burrone, poi siamo arrivati noi tecnici e l’abbiamo salvata”.

“In che senso l’ha salvata? D’accordo,lei ha con­quistato la fiducia di Bruxelles, di Angela Merkel eccetera; la sua pre­senza nelle frequenti riunioni ad alto livello europeo è gradita; allo spread è stata messa la museruola e non morde più. Però, sul piano pratico, il nostro Paese – se ci atte­niamo ai dati economici – sta peg­gio di un anno fa: il debito pubbli­co è mostruosamente aumentato, sfondando il tetto di 2.000 miliar­di; il Pil è crollato;l’imposizione fi­scale è la più alta del mondo; la di­soccupazione si è impennata; la produzione industriale e i consu­mi sono diminuiti; il valore degli immobili è sceso a causa dell’Imu, impoverendo i cittadini (la mag­gioranza) proprietari di casa”.

“Se il quadro è questo, e lei non lo ha corretto (segno che non è sba­gliato), come fa ad asserire che il suo esecutivo ha operato nell’inte­resse nazionale? Scusi la franchez­za, presidente: se lei gode di stima e simpatia nella Ue, ma i lavorato­ri hanno meno soldi in tasca in quanto pagano più tasse e rischia­no di perdere il posto, e i giovani non ne trovano uno, perché do­vremmo ringraziarla? Su questi punti cruciali lei ha sorvolato, ben­ché il suo discorso sia stato straor­dinariamente lungo, stavo per di­re prolisso e curialesco. Da un insigne docente ci atten­devamo qualche spiegazione; co­me si può considerare positiva la sua gestione se gli indicatori eco­nomici (escluso lo spread) sono negativi? Le assicuro: sono interro­gativi che si pone chiunque sia in buona fede. Perché non li ha af­frontati, ma accuratamente aggi­rati? Sono consapevole. La mag­gioranza con la quale ha avuto a che fare non le ha concesso di vara­re riforme radicali; quella del lavo­ro è stata stravolta per intervento del Pd; il taglio della spesa (come mai lo chiama spending review?) è stato osteggiato dai partiti, le libe­ralizzazioni sono lettera morta, e mi fermo qui per carità di patria”.

“Lei m’insegna che per sistemare un bilancio sbagliato bisogna agi­re sue due fronti: aumentare gli in­troiti e ridurre le uscite. Altrimenti il pareggio non si raggiungerà mai. Lei è stato costretto ad aziona­re soltanto la leva fiscale, e l’ha fat­to con brutalità. Abbia pazienza, presidente: ad aumentare le tasse sono capaci tutti, persino gli imbe­cilli. Finora la famosa agenda Monti ci ha riservato l’alleggeri­mento delle tasche. Perché allora dovremmo sperare che venga adottata anche in futuro? Per qua­le motivo gli elettori dovrebbero votare quei partiti che intendono farne tesoro come se fosse il Vange­lo?”

“Infine, alcuni dubbi: lei “sale o non sale in politica”? Eventual­mente salisse, in compagnia di chi? È lecito che un senatore a vita e già premier tecnico “extra par­tes” si getti nella mischia dei politi­canti? Mi prendo una libertà: si tiri fuori dalla bagarre e aspetti sere­no il risultato elettorale. Meno si agita e più crescono le sue probabi­lità di abitare gratis per sette anni al Quirinale, che mi dicono sia più ospitale della Bocconi”.