Medici falsi, pazienti veri: il pericoloso esercito dei camici bianchi abusivi

Pubblicato il 28 Maggio 2010 - 11:06 OLTRE 6 MESI FA

Fanno diagnosi, prescrivono farmaci, operano ignari pazienti. Nulla di strano, se questi medici, anzi presunti tali, avessero finito l’università e sostenuto un esame di Stato per iscriversi all’albo. Invece sono abusivi. Quello dei finiti medici è un vero e proprio esercito. Ogni anno in Italia ne finiscono a processo circa un migliaio, secondo quanto riporta un’inchiesta del quotidiano La Repubblica, con l’accusa di esercizio abusivo della professione. Lo sforzo di Nas e Guardia di Finanza è notevole, la pena per chi viene pizzicato molto blanda: sei mesi di carcere o una multa di 516 euro.

Dentisti, medici di famiglia, dottori di cliniche o ospedali, professionisti privati in medicina convenzionale o alternativa senza alcun titolo a curare la gente. Gli odontoiatri parlano di circa 15mila abusivi stimati, a fronte di circa 56mila regolari nel loro settore, e le stime sono volutamente ottimiste. Per quanto riguarda i medici, il fenomeno sembra essere più contenuto. Gli iscritti all’ordine sono 340mila ed alcuni osservatori hanno ipotizzato che anche in questa categoria si possano stimare 10-15mila abusivi. Se si aggiungono i dentisti, si arriverebbe a 30mila.

Nel 2009, 1.170 persone sono state denunciate dai Nas per esercizio abusivo della professione medica, di cui 450 falsi odontoiatri. Fino a marzo di quest’anno i due dati erano rispettivamente 453 e 108, mentre gli studi sequestrati sono 39.

“Sono 15 mila a esercitare senza poterlo fare. Tutto il fenomeno è sottostimato, anche per i medici”. Giuseppe Renzo è il presidente degli odontoiatri della Federazione Ordini. “Il 70% sono odontotecnici che fanno i dentisti – dice Renzo a Repubblica – ultimamente sono molto in crescita le false lauree. Le vanno a prendere in paesi entrati nella Ue da poco come la Romania”. Alcune indagini hanno rivelato una sorta di rinterzo della laurea. Ci sono persone che si fanno intestare diplomi di università sudamericane. “Poi chiedono il riconoscimento dei titoli in Spagna, che ha accordi bilaterali con quei Paesi – spiega Renzo – E automaticamente possono esercitare in Italia”.

Un fenomeno pericoloso, che può risultare mortale per i pazienti-vittime di questi abusivi della professione. E le pene sono irrisorie. “Capita di bloccare dentisti abusivi che ci ridono in faccia: “tanto pago 500 euro, cambio appartamento e ricomincio”, ci dicono”. A parlare a Repubblica è il capitano Marco Datti. “Combattiamo il fenomeno ogni giorno, ma solo una piccola nicchia viene individuata. È un lavoro difficile. Spesso gli abusivi sono difesi dai colleghi, i quali magari pensano che denunciarli ricada negativamente sull’immagine della categoria. E i pazienti a volte non parlano perché si vergognano”.

L’ultimo caso è stato scoperto a Palermo solo una decina di giorni fa. Un uomo di 47 anni è stato denunciato perché esercitava abusivamente la professione come specialista in medicina interna, sebbene sprovvisto della laurea in medicina e chirurgia e della conseguente iscrizione all’albo, nella casa di cura ‘Pasqualino Noto’. I carabinieri del Nas hanno denunciato anche il titolare e il direttore sanitario della clinica per aver consentito al medico, ognuno nell’ambito delle sue competenze, lo svolgimento dell’attività all’interno della clinica.