LA RUSSA: PATTUGLIE DI MILITARI IN CITTA’, NO DEI SINDACATI DI POLIZIA

Pubblicato il 28 Luglio 2008 - 23:10 OLTRE 6 MESI FA

Soldati_polizia I soldati affiancheranno agenti di polizia e carabinieri nel pattugliamento delle città. L’annuncio arriva dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa, alla vigilia della firma del decreto sull’utilizzo di tremila militari per la sicurezza nei centri urbani. Di questi, ha precisato l’esponente del Pdl, circa un terzo andrà nei centri di identificazione ed espulsione (ex cpt), un terzo a controllare il luoghi sensibili come le ambasciate e il resto sarà impiegato a pattugliare.

ARRESTI IN FLAGRANZA – «C’è nel decreto: lo confermo e lo preciso – ha detto il ministro -. Saranno insieme ai giovani in divisa delle forze dell’ordine». I militari pattuglieranno rigorosamente a piedi e avranno compiti non di polizia giudiziaria, ma di agenti di pubblica sicurezza. La differenza sta nel fatto che non potranno arrestare se non in flagranza di reato, ma essendo accompagnati dalle normali forze dell’ordine, secondo La Russa, questo non sarà in alcun modo un problema. «Ho insistito molto sulle pattuglie a piedi – ha detto La Russa -. Così c’è maggiore visibilità». «Con Maroni – ha aggiunto – abbiamo lavorato spalla a spalla e in assoluta sintonia, e non gli sarebbe mai scappata la frase che voglio correggere al giovane dirigente della Lega Nord, Salvini. Lui ha detto che non ci saranno in piazza inesperti giovani militari, che saranno solo nei luoghi sensibili. Ma i giovani militari sono molto esperti, fanno anche missioni di pace e affrontano problematiche ancora più complicate del pattugliamento nelle nostre città».

PIU’ UOMINI A MILANO – La Russa, che ha parlato a margine di una visita al gruppo di An del consiglio comunale di MIlano, ha preferito non dire quanti militari saranno dislocati nel capoluogo lombardo, rimandando l’annuncio alla comunicazione ufficiale assieme al ministro Maroni, prevista appunto nella giornata odierna. Ha però sottolineato che saranno «un numero più alto di quanto preventivato». La decisione su come utilizzare e dove dislocare i militari spetterà al prefetto, un punto su cui il ministro tiene a sottolineare che sono tutti d’accordo, Lega inclusa.

Sui militari a pattugliare le città il Sindacato italiano dei lavoratori di polizia e il Sindacato unitario dei lavoratori di polizia sono «assolutamente» contrari. «È assurdo – commenta Giovanni Bartolotta del Siulp di Milano – è un errore e non lo diciamo per antimilitarismo ma per una preoccupazione rivolta alla cittadinanza». I soldati, dice Ivo Franceschi, un rappresentante lombardo del Silp, «non hanno né la professionalità né le armi adeguate. Non credo che debbano essere impegnati in quel settore» che dovrebbe essere appannaggio solo delle forze di polizia. «Siamo invece d’accordo – sottolinea -, stante la carenza di personale, sull’attività di vigilanza degli edifici a rischio».