RAGAZZE, SE ANDATE ALL’ESTERO STATE ATTENTE A QUELLO CHE FATE

Pubblicato il 23 Luglio 2008 - 06:39 OLTRE 6 MESI FA

di Archangel

La tragica vicenda di Federica Squarise, la ventunenne padovana stuprata e uccisa dal balordo uruguaiano Victor Diaz Silva a Lloret del Mar, sulla Costa Brava spagnola, in circostanze non ancora del tutto chiarite, dovrebbe far riflettere bene le nostre ragazze che di punto in bianco si gettano alla scoperta del mondo in cerca di svaghi piu’ o meno esotici, o pericolosi. L’assassino uruguaiano e’ un giovanotto bruno, corpulento, con le braccia coperte di tatuaggi, dall’aspetto certo non rassicurante, dedito ad alcol e droghe, e come Federica, istruita e di ottima famiglia, abbia potuto accompagnarsi a lui, probabilmente ubriaco, in piena notte a bordo di un auto resta un mistero. La giovane, dimentica di non essere a Padova, ha abbracciato un disastro in attesa di accadere. Perche’? Perche’ il pericolo per tante ragazze è nel non essere consapevoli del «messaggio» che emanano con il codice del vestiario o degli ornamenti. Una si fa delicati tatuaggi in certe parti, si fa mettere un brillantino sul dente ed è convinta di dire al mondo: «Guardatemi: sono una ragazza per bene, solare, che emana solarità». Ignara che per altri, per lo più maschi, nati in mondi diversi, il messaggio risulta: «Ecco un’altra di quelle che sono venute qui a farsi scopare». Ci sono molte impiegate del Nord che sciamano a Sud per due settimane nei «villaggi-vacanza», o posti come Lloret del Mar (tutti uguali), con lo scopo preciso di fare sesso. Non vanno giudicate male: la vita delle impiegate in citta’ come Milano, Padova o Torino è squallida, l’incontro sessuale resta difficile o troppo impegnativo. Ma almeno, se non vogliono finire veramente male, quando vanno all’estero per la vacanza che si sono pagate lavorando, dovrebbero rapidamente imparare alcune cose. Anzitutto: la’ fuori «l’estero» è pieno di incognite, affollato di persone che hanno radici, lingue, culture e società diverse, e che hanno un passato di cui le ragazze di provincia non sanno nulla. Tanto per fare un esempio, in Thailandia non bisogna mai accarezzare la testa dei bambini, al rischio di provocare l’ira dei genitori. Il bikini topless, che gia’ in Occidente suscita polemiche, altrove e’ considerato una spudorata provocazione. A Singapore, il possesso di una minima quantita’ di marijuana od altre droghe porta dritto alla forca. Uruguay, Colombia, Venezuela ecc. non sono come la provincia di Padova; sono società corrotte, guaste, devastate, dove la disperazione e la violenza sono endemiche, dove la durezza della vita produce esseri umani, come Victor Diaz Silva, addestrati ad abbrancare tutto ciò che viene – donne, alcool droga o altro – come viene, perchè domani non si sa. Almeno di questo, una ragazza di provincia deve essere avvertita. Altrimenti è meglio che, in vacanza, vada a Lignano Sabbiadoro. Lì potrà esibire tatuaggi e brillantini con molto meno rischio. Perchè i codici del vestiario e del corpo sono linguaggi. E come tutti i linguaggi, vengono compresi solo dove sono di casa. Con molto dispiacere, occorre ammetterlo: il mondo e’ quello che e’ e il provincialismo puo’ uccidere. Il provincialismo non rende capaci di sopravvivere all’esterno della propria nicchia. I suoi codici sono equivoci e, portati altrove, dove sono inusitati, con l’immediatezza di un volo charter,  rischiano di trasformare il viaggio in solo andata.