Roma, arrivano 51 nuove chiese in periferia. Ma sikh, buddisti ed evangelici si riuniscono in luoghi di fortuna

Pubblicato il 21 Giugno 2010 - 09:56| Aggiornato il 24 Agosto 2010 OLTRE 6 MESI FA

Chiesa di Santa Maria Regina della Pace a Tor Vergata, Roma

A Roma verranno edificate 51 nuove parrocchie di periferia. L’annuncio è del sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, a margine della donazione del terreno dove verrà costruita la nuova parrocchia di Santa Maria Regina della Pace a Tor Vergata. Il progetto, secondo quanto ha dichiarato il primo cittadino è stato realizzato insieme al Vicariato e alle altre diocesi “per portare parrocchie e centri di culto, ma anche importanti centri sociali, culturali nelle periferie. Siamo infatti consapevoli che le parrocchie sono spesso punto di aggregazione ed identità dei quartieri”.

E le altre religioni? “Troveremo il modo di dare le aree. Quello dell’appartenenza religiosa è un valore universale e quindi dare risposte da questo punto di vista è sempre un arricchimento per la società”, ha detto il sindaco, rispondendo alle preoccupazioni emerse durante la Prima Marcia per la libertà religiosa ed il pluralismo dell’informazione, tenutasi sabato a Roma. Nei giorni scorsi, infatti, i Radicali e l’Alleanza dei Cristiani Evangelici, che hanno organizzato la manifestazione, avevano lanciato l’allarme: “Migliaia di persone a Roma, cristiani evangelici, buddisti, sikh, sono costretti a riunirsi in locali di fortuna per professare la propria fede religiosa”, a causa della mancanza di luoghi idonei.

“C’è un dialogo aperto tra l’amministrazione e le confessioni religiose per dare una risposta a tutti quanti per quanto riguarda i luoghi di culto – ha spiegato Alemanno – Si tratta di dare risposte attese da molti anni. Le 51 parrocchie – ha proseguito il sindaco – erano programmate da molto tempo, noi abbiamo affrontato tutto l’iter per sbloccare la situazione, ma – ha assicurato infine – ci incontreremo anche con le altre confessioni religiose”.