USA: GIOVANE NERO STRANGOLATO IN CELLA, AVEVA UCCISO UN POLIZIOTTO BIANCO

Pubblicato il 1 Luglio 2008 - 11:01 OLTRE 6 MESI FA

Police Un nero di 19 anni accusato dell’assassinio di un agente della contea di Prince George presso Washington è stato strangolato nella sua cella e l’Fbi ha aperto un’inchiesta. Venerdì Ronnie White aveva intenzionalmente investito e ucciso con il suo camioncino il caporale Richard Findley, un bianco, a un posto di blocco. Domenica è stato trovato esamine nella sua cella. L’autopsia ha accertato che si trattava di strangolamento: «Due ossa del collo sono state spezzate» ha riferito il medico. Il dramma ha sconvolto Washington.

L’ASESSORE ALLA GIUSTIZIA: «NESSUN SOSPETTO SUGLI AGENTI» – Jack Johnson, l’assessore alla giustizia della contea, ha dichiarato che al momento «non vi sono sospetti sui poliziotti e sui secondini». Ma Ronnie White era stato richiuso da solo in una cella del reparto di massima sicurezza, a cui avevano accesso 7 guardie e alcuni ispettori ma nessun estraneo.

PROTESTA DAVANTI AL CARCERE – Una folla di neri si è raccolta davanti al carcere protestando e si temono tensioni razziali. La successione degli eventi è agghiacciante. Findley, di 39 anni, sposato e con figli, fu ucciso a mezzogiorno circa di venerdì, White fu catturato poco dopo dagli altri agenti che lo avevano inseguito. Il giovane nero venne messo in cella di isolamento sabato, dopo un esame medico che accertò le sue “buone condizioni fisiche e mentali”.

IL DELITTO DOMENICA TRA LE 10,15 E LE 10,35 – Tenuto sotto sorveglianza ogni mezz’ora, alle 10,15 di domenica mattina White era ancora vivo. Ma venti minuti dopo venne rinvenuto privo di conoscenza sul suo letto e portato d’urgenza in ospedale. Alle 11,40 i medici riscontrarono il suo decesso e due ore più tardi il cappellano del carcere lo notificò alla madre Angela.

Alle 15,30, il colonnello Gregory Harris, uno dei dirigenti della prigione, indisse una conferenza stampa: «Una morte inspiegabile» dichiarò. «Sul corpo, non ci sono segni di violenza, e nessuno ha avvicinato White tra le 10,15 e le 10,35». L’autopsia ha sciolto il mistero lunedì sera, martedi mattina in Italia. Livido in volto, l’assessore Johnson ha ammonito che «la giustizia alla vigilante è inaccettabile, nessuno può essere giudice e boia, la società andrebbe a pezzi». Johnson ha aggiunto di avere chiesto aiuto all’Fbi e alla polizia dello stato del Maryland per «scoprire la verità».

Purtroppo, ha spiegato, non c’erano telecamere nella cella e nel corridoio, precisando che per ora «nessun membro del personale della prigione è stato sospeso». Dorothy White, la zia del giovane nero, ha accusato i carcerieri di omicidio: «In famiglia siamo tutti convinti che abbiano messo qualcosa nel suo cibo o fatto chissà che altro per punirlo». In passato il giovane, esile e di media statura, era stato incarcerato per possesso di droga, porto d’armi abusivo e rapina, e si trovava in libertà condizionata. Secondo il Washington Post, «i gruppi dei diritti civili temono che esplodano le tensioni della contea». La Prince George è in grande maggioranza nera, ed è stata spesso scossa da scontri razziali. Le autorità hanno predisposto misure di sicurezza. Qualora risultasse colpevole una guardia, potrebbero ripetersi i disordini di Los Angeles del ’92, quando la città venne incendiata dai neri in rivolta dopo il selvaggio pestaggio di uno dei suoi giovani, Larry King, per mano di oltre una decina di poliziotti.