Beppe Grillo, esilio in Rai? Solo un anno. Per Dario Fo son stati 15…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Novembre 2013 - 10:02 OLTRE 6 MESI FA
Beppe Grillo, esilio in Rai? Solo un anno. Per Dario Fo son stati 15...

Beppe Grillo, esilio in Rai? Solo un anno. Per Dario Fo son stati 15…

ROMA – L’esilio di Beppe Grillo in Rai durò un solo anno. Quello di Dario Fo ben 15 anni. Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera ricostruisce la vicenda dell’emarginazione del comico genovese dalla Rai, ma sottolinea come altri furono costretti ad “esili” ben più lunghi di quello di Grillo. Il comico infatti appena un anno dopo la battuta sui socialisti, quella che crea ancora dissapori tra Grillo e Pippo Baudo, era già ospite di Sanremo.

Stella scrive:

“A sentir lui, restò fuori un’era geologica. Par di rileggere il Deuteronomio sugli anni passati dagli ebrei nel deserto: «La durata del nostro cammino, da Kades-Barnea al passaggio del torrente Zered, fu di trentotto anni, finché tutta quella generazione di uomini…»”.

Ma personaggi come Dario Fo rimasero fuori dalla Rai per tempi più lunghi, sottolinea Stella:

“Quello però fu il destino televisivo, semmai, di Dario Fo. Che dopo essere stato costretto dall’eccesso di censure a lasciare Canzonissima nel 1962, venne riammesso in Rai nel 1977: quindici anni di emarginazione. In tempi più vicini è stato lungo l’esilio di Daniele Luttazzi. E non brevissimo quello di altri ancora che, su fronti diversi, avevano dato fastidio ai potentati di turno”.

Stella spiega che Grillo ha le sue ragioni, ma i suoi tempi fuori dalla televisione italiana furono inferiori rispetto a quelli di altri:

“Ma la teoria del millenario ostracismo censorio nei confronti del comico non è del tutto esatta. O almeno, prevedeva vistose eccezioni. Poco più di un anno dopo la serata della barzelletta (un anno contro i quindici di Fo) Grillo fu l’ospite d’onore alla seconda serata di Sanremo (lo spettacolo più seguito della Rai dell’epoca) del 1988 e poi ancora della serata finale del 1989 dove si lagnò del festival («uguale all’altro anno e con qualche schifezza in più»), dei telespettatori («18 milioni di rincoglioniti») e dei cantanti. Per carità, anche un anno di ingiusta emarginazione può essere interminabile. Tuttavia…”.