Beppe Grillo e “l’importanza di chiamarsi Francesco”. Papa “crocifisso” come M5S

Pubblicato il 16 Marzo 2013 - 14:30| Aggiornato il 10 Ottobre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Al Senato non si è ancora scelto il presidente ma Beppe Grillo vira su altri temi e dedica la copertina del suo blog al primo Papa Francesco della storia. E per una volta quello di Beppe Grillo è un elogio ad un uomo che “ha avuto il coraggio” di scegliere un nome simbolo di povertà. Qundi il  portavoce dei Cinque Stelle si lancia in un coraggioso paragone tra San Francesco e il Movimento.

Scrive Grillo:

L’importanza di chiamarsi Francesco. Nessun papa ha mai avuto il coraggio, perché di vero coraggio si tratta, di chiamarsi Francesco. Il santo che la Chiesa voleva bruciare come eretico, il poverello di Dio che si scagliò con il solo esempio contro la lussuria dei cardinali del suo tempo.

Quindi il paragone tra Francesco e i Cinque Stelle:

Il M5S è nato, per scelta, il giorno di San Francesco, il 4 ottobre del 2009. Era il santo adatto per un MoVimento senza contributi pubblici, senza sedi, senza tesorieri, senza dirigenti. Un santo ambientalista e animalista. La politica senza soldi è sublime, così come potrebbe diventare una Chiesa senza soldi, un ritorno al cristianesimo delle origini. I ragazzi del M5S a Woodstock a Cesena nel 2010, si auto definirono i “pazzi della democrazia”, così come i francescani erano detti i “pazzi di Dio”. Ci sono molte affinità tra il francescanesimo e il M5S. C’è qualcosa di nuovo in questa primavera 2013, un terremoto dolce. Il nome Francesco scelto da papa Bergoglio, un gesuita di mamma genovese, è già molto, per ora mi può bastare, poi si vedrà. E’ il primo papa “low cost”. Stanno già scavando nel suo passato, dalle letterine di scuola delle compagne, alla sua vita prima di diventare prete, ai rapporti con la dittatura argentina, per trovare ogni più piccola ombra e questo me lo rende simpatico. Quali papi sono stati crocifissi dalla stampa mezz’ora dopo essere stati eletti?