M5S, Luigi Di Maio: “Ho accettato la candidatura a premier”. Su nuove regole la base si divide

di redazione Blitz
Pubblicato il 16 Settembre 2017 - 17:05| Aggiornato il 17 Settembre 2017 OLTRE 6 MESI FA
Il post di Di Maio

Il post di Di Maio

ROMA – “Oggi ho accettato la mia candidatura a premier per il Movimento 5 Stelle”. Lo scrive su Facebook Luigi Di Maio che ufficializza così una notizia data per scontata ormai da tempo. E lo fa anche citando Ghandi: “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci”.

“Come tanti di voi – scrive di Maio – ho iniziato questo percorso 10 anni fa, l’8 settembre del 2007 con un banchetto. Ed è dal banchetto dei nostri attivisti siciliani, di Caltanissetta che voglio parlarvi oggi. All’inizio non volevamo neanche entrare nelle istituzioni, pensavamo che bastasse proporre alla politica progetti validi per essere ascoltati. Ma ci hanno ignorati. Per questo abbiamo deciso di entrare nelle istituzioni dall’opposizione per far conoscere al Paese il loro indegno modo di gestire la cosa pubblica. E hanno passato il tempo a deriderci. Quando il Movimento 5 Stelle è diventato la prima forza politica del Paese – aggiunge ancora il vicepresidente della Camera -, hanno avuto paura e hanno iniziato a combatterci con tutto il potere mediatico e politico che avevano a disposizione. Siamo ancora qui, più forti di prima. E ora dobbiamo completare l’opera: andiamo a Palazzo Chigi e facciamo risorgere l’italia”.

“Oggi ho accettato la mia candidatura a Premier per il Movimento 5 Stelle. ‘Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci'”, conclude citando Gandhi.

CRITICHE AL METODO SCELTO – Dopo l’annuncio di Di Maio escono allo scoperto i critici. Si tratta di quelli che, all’interno del Movimento fondato da Grillo non accettano la metodologia scelta per incoronare il candidato premier. Si tratta della parte più ortodossa che nell’ultimo anno si è contrapposta più o meno apertamente allo stile e alle decisioni di Luigi Di Maio. “Capo” di questa corrente è il deputato Luigi Gallo che, su Facebook, scrive:

Dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grilo al Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio”. Poi aggiunge: “Tutti gli iscritti devono sapere quali sono i poteri del capo del Movimento 5 Stelle definiti dal Regolamento Interno”.

Ancora Gallo: “Li sintetizzo: 1 – Il capo politico del MoVimento 5 Stelle indice le votazioni in rete; 2 – Il capo politico sceglie i temi da mettere in votazione in rete; 3 – Il capo politico definisce le regole per le candidature nazionali e locali degli iscritti del M5S, d’intesa con il comitato d’appello; 4 – Il capo politico ha il potere di ripetere una votazione per le modifiche del non statuto e del regolamento interno e ripetere votazioni che in prima istanza erano state limitate agli iscritti di una città o di una regione”.

E ancora il punto “5 – Il capo politico del MoVimento 5 Stelle sceglie il collegio dei probiviri da mettere in votazione in rete. Il collegio dei probiviri è un organo di garanzia del MoVimento 5 Stelle che ha facoltà di sospendere iscritti e portavoce e decidere in merito alle sanzioni disciplinari e alle espulsioni.

Infine, il punto 6: “Il capo politico del MoVimento 5 Stelle può con una votazione in rete di tutti gli iscritti del M5S cancellare la decisione del collegio dei probiviri o del comitato d’appello”, scrive ancora Gallo, impegnato poi in un botta e risposta con gli utenti che commentano il messaggio.

A voi i commenti, scrive il parlamentare. Nessuno dei suoi colleghi condivide il post o mette like al momento. I semplici attivisti invece approvano e disapprovano quanto scritto. Alcuni lo sostengono “la parola capo mi fa venire l’orticaria”. Altri lo attaccano: “Se non ti sta bene vai via”.

Grillo risponde ricordando i principi base con cui il Movimento si era presentato agli italiani:“Il Movimento 5 Stelle non è un partito politico né si intende che lo diventi in futuro. Esso vuole essere testimone della possibilità di realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità degli utenti della Rete il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi”. Che invece, conclude, “è quello che stiamo facendo qui”.

NUTI: “IO INDAGATO E SOSPESO, RAGGI E DI MAIO NO” – Oltre all’ala ortodossa, a protestare è anche l’ex grillino Nuti, sospeso dal Movimento per le firme false a Palermo. Scrive su Facebook: Nuti indagato?, sospeso. Altri parlamentari M5S indagati? Non sospesi. Raggi indagata? Non sospesa. Di Maio indagato? Non sospeso e candidato premier”.

Il deputato fa riferendosi al regolamento, pubblicato sul blog di Beppe Grillo, per l’elezione interna del candidato a premier del Movimento 5 Stelle, che avverrà attraverso la piattaforma Rousseau. Nuti attualmente è iscritto al gruppo misto della Camera.