M5s, il “ribelle” Marino Mastrangeli: “Crimi è invidioso della mia bellezza”

Pubblicato il 18 Aprile 2013 - 20:20| Aggiornato il 28 Gennaio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Marino Mastrangeli (il ribelle M5s che è andato da Barbara D’Urso e per questo rischia l’espulsione) s’è fatto beccare oggi a urlare nel cortile di Montecitorio: ”Non è giusto, non ho violato il codice di comportamento e non possono cacciarmi dal gruppo. Allora chiedo l’espulsione di Vito Crimi. E’ invidioso di me e mi ha anche ‘scippato’ una intervista con Bruno Vespa che mi aveva già intervistato. Poi è andato lui”.

Uno dei responsabili della comunicazione M5s, Claudio Messora, lo guarda sbalordito: ”Stai esagerando”, gli dice. ”E comunque ci sono delle cose che non devono essere vietate da un codice, mica devi scrivere tutto quello che è vietato. Ti adegui a quello che decide il tuo gruppo”.

Poi interviene Angelo Tofalo, un deputato del M5S, che invita Messora a ”prendere un caffè”, un pretesto per interrompere la conversazione. Alla fine Messora e Mastrangeli si danno le spalle: ognuno spiega le sue ragioni ai cronisti, fino a che Messora va via.

Mastrangeli prosegue il suo sfogo: ”Crimi è invidioso di me – insiste – E’ anche invidioso della mia bellezza… No sto scherzando”.

Intanto, il procedimento per l’espulsione del senatore dal gruppo è stato avviato. Tocca ai suoi colleghi decidere se sottoporre la richiesta di espulsione al web che avrà l’ultima parola.