Riccardo Nuti (M5s): “Davide Faraone frequenta mafiosi”. Replica negata, Pd-Sel insorgono

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Dicembre 2013 - 11:06 OLTRE 6 MESI FA
Riccaro Nuti (M5s): "Davide Faraone frequenta mafiosi". Replica negata, Pd-Sel insorgono

Riccardo Nuti, capogruppo M5s alla Camera

ROMA – Riccardo Nuti, capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, accusa Davide Faraone del Pd di avere contatti con mafiosi. Così Nuti a Montecitorio nel discorso in cui ha annunciato la sfiducia nei confronti di Enrico Letta. Riferito ai poliziotti, Nuti ha detto: “Chi devono difendere? Le istituzioni corrotte o i cittadini onesti?”. E, ricordando la sua origine da un quartiere popolare di Palermo, sostiene che Davide Faraone, da poco nominato nella segreteria del Pd da Matteo Renzi, “è stato visto andare in casa di un pregiudicato e durante le primarie prometteva posti di lavori in cambio di voti”. Non mancano gli attacchi al ministro della Giustizia Cancellieri ed al viceministro Vincenzo De Luca “che quando lo buttate fuori è sempre tardi”.

Nuti respinge gli attacchi di Letta a M5S per le critiche alla stampa (“Essere giornalista significa essere indipendente e non scrivere sui giornali di partito, significa dire il vero e non offendere e scrivere il falso”, sostiene).

”Pensavo che le accuse di Grillo ai giornalisti Oppo e Merlo fosse una gaffe e immaginavo che si finisse ed invece vedo, collega Nuti, che lei ha rilanciato che o i giornalisti scrivono le cose che vi piacciono o vengono messi alla gogna. E’ inaccettabile”,

aveva detto Letta.

Nuti difende anche la presa di posizione del leader sugli agenti durante le proteste dei Forconi, con la lettera di Grillo alle forze dell’ordine. “Presidente Letta, lei è tornato a prenderci in giro, ha la faccia come il bronzo. E malgrado ciò si premette anche di offendere l’unica forza politica che nel bene e nel male quello che aveva detto poi lo ha fatto”.

Le parole di Nuti hanno scatenato, come prevedibile, la bagarre: Faraone ha chiesto di parlare per fatto personale, ma il vicepresidente Luigi Di Maio gli ha chiesto di farlo a fine seduta, con vive proteste dai banchi del Pd. Dure le critiche anche di Sel alla contestazione avanzata dal deputato M5s ai deputati, che ha generalmente accusato di scarsa onestà.