L’amica (minorenne) di Noemi, il fratello: “Lavoro per farci tacere dal Pdl campano”

Pubblicato il 22 Gennaio 2011 - 10:50| Aggiornato il 3 Agosto 2017 OLTRE 6 MESI FA

”Un volume enorme di incontri romani e napoletani, ma noi non ci siamo venduti”. Vincenzo Oronzo, il fratello di Roberta che, invitata da Noemi Letizia, ha trascorso il periodo dal 28 dicembre del 2008 all’Epifania seguente a villa Certosa, racconta in un’intervista a Repubblica le offerte di lavoro ricevute dal Pdl campano. ”Vedo un baratro e soltanto ora capisco quello che può aver vissuto mia sorella”, all’epoca minorenne, afferma Oronzo.

”Lei ci aveva sempre detto che a villa Certosa non era stata bene, nei primi giorni chiedeva di tornare. L’hanno trattenuta con i regali, con le gite nel centro estetico e nelle boutique. Ha ricevuto contanti e gioielli, collane, orecchini, bracciali”. ”Lei è cambiata, la verità non l’ha mai raccontata fino in fondo e ora, a leggere i giornali, in noi è scattato il disgusto”, prosegue Oronzo, che si dice ”pronto a denunciare chiunque abbia potuto creare disagio o usare violenza alla volontà di Roberta, l’unica a cui non interessa fare la scema in tv, tantomeno la prostituta”.

Le pressioni, ”da Roma e da Napoli, sono iniziate subito, e noi, che abbiamo i problemi di precariato di tanti, ci fidavamo. Pensavamo fosse un modo per risarcire una famiglia che non c’entrava con i giri loschi”, dichiara Oronzo. Il padre, racconta, è stato assunto part-time nell’istituto Isef grazie a Nicola Cosentino, e ”ora a 55 anni ha un lavoro da 800 euro al mese”.

Lui stesso, invece, ha avuto un contratto di sei mesi in una azienda locale. In seguito, aggiunge, è arrivata la promessa di un posto in Regione. ”C’erano le elezioni, dissero che le avrebbe vinte il Pdl, e tra tanti esterni… Io e la mia famiglia ci avevamo creduto. Invece ho ricevuto tante cravatte, firmate da Silvio”.