Augusto Minzolini (Pdl): “Alfano e Cicchitto? Operazioni politiche senza voti”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Ottobre 2013 - 12:58 OLTRE 6 MESI FA
Augusto Minzolini (Pdl): "Alfano e Cicchitto? Operazioni politiche senza voti"

Augusto Minzolini (Foto Lapresse)

ROMA –  Augusto Minzolini più falco che mai nel Pdl: attacca gli “scissionisti”: “quelle persone, da Alfano a Cicchitto, erano le stesse che lo scorso anno volevano allearsi con Monti. Però io non uso la parola “traditore” perché è una cosa troglodita, in politica tutto è lecito”. E difende a spada tratta Silvio Berlusconi: “Si è sempre definito “il federatore”. L’idea della sfiducia non veniva certo da lui”.

L’ex direttore del Tg1 è stato intervistato da Beatrice Borromeo per il Fatto Quotidiano. Ha commentato la fiducia data mercoledì al governo Letta dopo ore di travaglio nel Pdl.

“Quello che stride sa cos’è? Ho sentito Letta, che ha fatto una serie di provvedimenti che costano 50 miliardi. E non ne ha trovato nemmeno uno, finora, per l’Imu. (…) Noi dovremmo avere la forza, essendo una grande maggioranza, di andare in Europa e battere i pugni sul tavolo. (…) Quello che non si può tollerare è l’incapacità del governo di larghe intese di trovare un programma ambizioso”.

Il senatore del Pdl se la prende con gli “scissionisti”:

“Sarebbe stato più corretto presentarsi agli elettori con quella proposta politica e vedere quanti voti prendevano. Invece no: fanno operazioni politiche nei palazzi e non nella società. Per arrivare al 2014”.

Minzolini parla di un “progetto politico” che è mancato.

“Un governo di larghe intese che abbia un progetto vero, e alto. Un governo così o mira alle stelle o non c’è motivo che esista. Non lo capisce nessuno”.

Che nemmeno Berlusconi lo abbia capito per Minzolini è fuori discussione:

“Lui si è posto un problema che comprendo, quello di mantenere l’unità del partito che ha creato, di tenere insieme i moderati. Berlusconi si è sempre definito “il federatore”. L’idea della sfiducia non veniva certo da lui. La sua prima proposta, la mattina di mercoledì, è stata di votare la fiducia. Poi c’è stato un dibattito e abbiamo convenuto che forse non era il caso perché c’erano troppi comportamenti offensivi e non corretti. Poi sa… quando si riflette… tenendo conto della realtà…I numeri? Bè, uno valuta che il valore dell’unità vale più di tutto il resto”.