Barbara Berlusconi “pronta a candidarsi alle Europee”. Ma Marina e PierSilvio…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Marzo 2014 - 09:19 OLTRE 6 MESI FA
Barbara Berlusconi "pronta a candidarsi alle Europee". Ma Marina e PierSilvio...

Barbara Berlusconi (Foto Lapresse)

MILANO – Barbara Berlusconi è pronta a candidarsi alle elezioni europee del 25 maggio per far avere un “Berlusconi” nella lista di Forza Italia: Francesco Verderami sul Corriere della Sera conferma le voci circolate nei giorni scorsi. 

Marina e Pier Silvio non vogliono lasciare il lavoro in azienda, e così Barbara si sarebbe offerta per un’esperienza a Strasburgo da vivere come una sorta di apprendistato, scrive Verderami. 

Solo che, scrive sempre il notista politico,

“Marina e Pier Silvio non gradirebbero la «discesa in campo» della sorellastra. Ed è a lei che è sembrato rivolgersi ieri proprio Pier Silvio, quando alla Stampa ha spiegato i motivi per cui intende restare in Mediaset: «La politica non è una questione di successione ma di competenza, qualcosa che ti devi guadagnare, non ricevere per nepotismo. Bisogna fare la gavetta». Ma Barbara, che considera le Europee giustappunto una «gavetta», non è disposta ad accettare il fraterno suggerimento: «Perché io no?». Perciò non ha ritirato la sua disponibilità”.

La stessa Barbara nei giorni scorsi avrebbe confidato ad un esponente politico:

“Nel partito lui è circondato da persone che non sono all’altezza dei tempi che viviamo”. «Lui» è il Cavaliere, che lei – cioè Barbara – vorrebbe fosse supportato «da persone più giovani e con idee calate nella realtà dei giorni nostri»: un principio a suo giudizio da applicare su scala «a tutti i settori della nostra azienda».”

Ed ecco quindi che si profila un nuovo “caso Milan”, come sottolinea Verderami:

“Così, dopo avergli «scatenato l’inferno» con Galliani, la giovane amministratrice delegata del Milan vorrebbe rivoltare, o meglio «svecchiare e rinnovare» – come testualmente dice – il mondo del padre anche in Forza Italia. Al Cavaliere piace il temperamento della figlia, e che gli piacessero pure le sue idee lo fece capire ai maggiorenti azzurri quando raccontò lo scontro di Barbara con il suo vecchio amico Adriano: «È brava, tosta. Forse non ha l’età. Ma chissà…». Quella frase lasciata in sospeso allarmò lo stato maggiore forzista, che intuì come l’ex premier stesse testando le loro reazioni sull’erede. E si sentì minacciato”.

Visti gli sviluppi-non sviluppi del Milan, non è detto che l’operazione “svecchiamento” in Forza Italia vada in porto. Anche se, fa notare Verderami,

“A differenza del Milan, però, Forza Italia non può permettersi le stesse figuracce in Europa, e per scongiurare il rischio al Cavaliere servirebbe «un Berlusconi in lista», non solo per attrarre voti ma anche per evitare che gli elettori mettano il suo cognome sulla scheda, finendo così per invalidarla. I maggiorenti del partito non sarebbero contrari alla candidatura di un figlio, anzi, tuttavia per catturare consensi servirebbero «cavalli da tiro» nelle liste, persone con la vocazione alle preferenze: gliel’ha persino scritto Verdini, in uno dei suoi famosi report, aggiungendo una dozzina di nomi che farebbero al caso. Il punto è che il Cavaliere individua nella proposta l’insidia di un’Opa su Forza Italia, un’operazione che avrebbe come obiettivo quello di trasformare il partito di Berlusconi in un partito di berlusconiani, che dopo essersi misurati nelle urne potrebbero sganciarsi dall’orbita del sole, costretto fra qualche settimana all’eclissi per effetto della «sentenza Mediaset». (…)  In principio Forza Italia era l’azienda, e l’azienda era presso di lui. Ma se è possibile che vent’anni dopo ci sia ancora «un Berlusconi in lista», è assai probabile che – dopo il Milan – si scateni un inferno nel partito.