Diritti tv Mediaset, Berlusconi condannato a 4 anni. Confalonieri assolto

Pubblicato il 26 Ottobre 2012 - 16:17 OLTRE 6 MESI FA
Processo Mediaset, Berlusconi condannato a 4 anni e interdetto dai pubblici uffici per tre anni (Foto Lapresse)

MILANO – L’ex premier Silvio Berlusconi è stato condannato a 4 anni di reclusione nel processo per frode fiscale sull’acquisizione diritti Tv Mediaset. E’ stato anche interdetto dai pubblici uffici per cinque anni. Per tre, invece, dovrà stare lontano dagli uffici direttivi delle imprese. Assolto, invece, il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri. L’interdizione dai pubblici uffici comunque non è esecutiva da subito: come spiegato da uno dei legali degli imputati, scatterebbe solo quando la sentenza dovesse passare in giudicato, quindi con il terzo grado di giudizio.

Dei quattro anni inflitti a Berlusconi tre sono stati condonati sulla scorta dalla legge sull’indulto, la Legge 241 del 2006. Interamente condonata, sempre per questa ragione, la condanna inflitta al produttore cinematografico Frank Agrama. L’ex premier dovrà inoltre risarcire l’Agenzia delle Entrate, con 10 milioni di euro, in solido con gli altri imputati condannati, tra i quali appunto Agrama.  L’intermediario cinematografico era stato indicato dalla Procura di Milano come il “socio occulto” del Cavaliere nella compravendita dei diritti televisivi e cinematografici all’estero. Per lui la pena è a tre anni di reclusione, interamente condonati.  Condannati anche gli ex manager Daniele Lorenzano e Gabriella Galetto, rispettivamente a 3 anni e otto mesi e a un anno e due mesi.  Le altre sei persone finite sotto processo, tra cui il fondatore della Arner Bank Paolo Del Bue e Giorgio Dal Negro sono state assolte per prescrizione o con formula piena.

“Con il sistema dei costi gonfiati nella compravendita di diritti tv – scrivono i giudici di Milano nelle motivazioni –  è stata realizzata una evasione notevolissima”.

Il meccanismo di compravendita dei diritti tv Mediaset fu, secondo i giudici, un “sistema fraudolento”, che non aveva “una logica commerciale” e attraverso il quale “i prezzi hanno subito dei rincari non giustificati“. Il ”sistema” dei diritti tv, si legge nelle motivazioni, aveva un ”duplice fine”: una ”imponente evasione fiscale” e la ”fuoriuscita” di denaro ”a favore di Silvio Berlusconi”.

”Non è possibile – secondo i giudici – che qualche dirigente Fininvest abbia organizzato questo sistema”, e non è possibile che mediante questo sistema ”Mediaset abbia subito truffe per milioni di euro senza accorgersene”. ”I vertici della società ancora oggi non riconoscono l’illiceità di quanto accertato”.

La condanna inflitta dal Tribunale di Milano a Silvio Berlusconi è più alta della richiesta avanzata dai pm che era di 3 anni e 8 mesi di carcere. Una sentenza che giunge dopo quasi 10 anni di indagini e 6 di processo a puntate. Prima per le richieste di ricusazione avanzate dai legali, poi l’istanza di astensione presentata dal giudice. E ancora, il Lodo Alfano e il conseguente ricorso alla Consulta. Poi la richiesta di trasferimento del procedimento a Brescia, i legittimi impedimenti dell’allora presidente del Consiglio Berlusconi e variazioni nei capi d’imputazione.

La difesa di Silvio Berlusconi presenterà appello alla sentenza entro il 9 novembre, il giorno prima della scadenza, entro quindi i termini di 15 giorni imposti dalla legge in quanto le motivazioni sono state lette contestualmente in aula.

Immediata la reazione del segretario Pdl, Angelino Alfano, che parla di “ennesima prova di un accanimento giudiziario nei confronti di Silvio Berlusconi. Una condanna inaspettata e incomprensibile con sanzioni principali e accessorie iperboliche”. “Siamo certi – prosegue in una nota – che i prossimi gradi di giudizio gli daranno ragione e speriamo che questi giudizi giungano in fretta”.

Più piccato il commento del deputato Pdl Luca D’Alessandro: “Il Tribunale politico di Milano ha colpito ancora. Se oggi danno quattro anni a Silvio Berlusconi per un reato che non ha commesso, come documentalmente dimostrato, quando nei gradi successivi sarà assolto, dovranno dare l’ergastolo e interdire dai palazzi di giustizia quei magistrati che stanno portando avanti questa ignobile persecuzione giudiziaria”.

E’ contento, invece, Fedele Confalonieri, unico grande assolto del processo. Ma dispiaciuto per la condanna di Silvio Berlusconi. Lo ha detto il suo avvocato Vittorio Virga al termine della lettura del dispositivo dei giudici della Prima sezione penale del Tribunale di Milano. “Dopo 11 anni – ha commentato il legale – si scopre che Confalonieri non ha commesso il fatto”.

Intanto continua la discesa di Mediaset in Borsa che chiude la seduta in pesante ribasso. Il titolo ha perso il 3,11% a 1,33 euro.