Berlusconi promette 4 mln di posti di lavoro. Poi si tira indietro: “Un’ipotesi”

Pubblicato il 7 Febbraio 2013 - 19:00| Aggiornato il 8 Giugno 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I quattro milioni di posti di lavoro? Uno scherzo. O meglio, “un’ipotesi”. Silvio Berlusconi si tira indietro dalle sue stesse promesse.

”Ho promesso quattro milioni di posti di lavoro? No, ho tirato fuori un’ipotesi cercando di vedere se c’è gente di buon cuore”, dice dal palco dell’Auditorium Conciliazione di Roma. ”Ho fatto un tentativo per vedere se gli imprenditori che hanno aziende che funzionano assumono avendo dei vantaggi. E’ stato un invito ai nostri capitani coraggiosi ed una speranza. E’ un modo per arrampicarsi sugli specchi per cercare di trovare un lavoro a quei tre milioni di disoccupati”.

E’ un Berlusconi frizzante, quello che parla all’Auditorium romano. Imita Pier Luigi Bersani, dice che il Pdl è tornato “ai bei tempi”, parla da chi è convinto di poter vincere: “Dobbiamo solo convincere gli indecisi”.

Paragona le elezioni del 24 e 25 febbraio a quelle del marzo del 1994: “Queste elezioni sono come quelle del ’94 in cui si deve fare una scelta di campo: o con una sinistra dell’invidia e dell’odio che pensa che lo stato sia un moloch con i cittadini al suo servizio oppure stare dalla nostra parte e cioè con chi difende i valori della vita ed ha una concezione dello Stato antitetica alla loro”.

Attacca Nichi Vendola, che ormai, con Antonio Ingroia, “si è visto diventare quasi un uomo di destra”. Ironizza sull’ex sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, “ha una voce così melodiosa che dovrebbe andare da un ornitologo…”.