Berlusconi. Servizi sociali da don Picchi come Previti a curare i drogati

Pubblicato il 6 Ottobre 2013 - 12:41 OLTRE 6 MESI FA
Berlusconi. Servizi sociali da don Picchi come Previti a curare i drogati

Don Mario Picchi:: fondò il centro di assistenza ai drogati dove Berlusconi forse svolgerà il servizio sociale

Berlusconi ai servizi sociali, ma dove?

Favorito sarebbe il Ceis, la comunità terapeutica (delle tossicodipendenze) fondata da don Mario Picchi, (morì nel 2010) che già accolse per i servizi sociali Cesare Previti. Il precedente è importante, perché in questo caso Berlusconi potrebbe contare anche sulla esperienza dell’amico del cuore.

Scegliere il Ceis di don Picchi vorrebbe anche dire Roma, che implica

“una maggiore agibilità politica, anche se sarebbe più lontano da figli e nipoti”,

secondo Roberto Zuccolini del Corriere della Sera.

Questo è quel che trapela dalle parole degli avvocati, ma per ora Berlusconi sembra prendere tempo, forse perché continua a aspettare

“i segnali politici che arriveranno nelle prossime ore”.

Ma, se finirà davvero ai servizi sociali, Sandro Bondi, l’ultrafedelissimo, sostiene che non sarebbe un problema, nemmeno se Berlusconi finisse per chiedere la grazia:

“Certo lo farebbe a fatica, ma sono convinto che non sarebbe un’ammissione di colpa. Anzi, sarebbe una rivendicazione di totale innocenza”.

Intanto però Berlusconi non vuole decidere, per ora:

“C’è tempo, ancora tempo. Fatemi ragionare”, dice all’entourage.

Nota Roberto Zuccolini che 

“dopo il voto della giunta che apre la strada alla sua decadenza da senatore, il percorso che porta al 15 ottobre, quando dovrà decidere fra domiciliari e servizi sociali, si fa inesorabilmente più corto. Ma per Silvio Berlusconi, da quel «terribile» primo agosto in cui la Cassazione ha certificato la sua condanna definitiva, l’orologio funziona a fasi alterne: accelerazioni e brusche frenate si susseguono non solo sul fronte politico, quello del suo partito o quello del governo”.

Attorno a lui le voci della saggezza: quella dell’avvocato Franco Coppi  è per la richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali, cui si associano i figli e gli amici di sempre, come Fedele Confalonieri a Ennio Doris: la soluzione presenta

“innegabili vantaggi, dalla libertà di movimento (e di azione politica) alla possibilità di avere davanti a sé ancora lunghi mesi senza che succeda nulla, in attesa di una risposta del Tribunale di sorveglianza di Milano”.

 

 

 

 

 

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