Giudice Antonio Esposito su Berlusconi, Csm: “Inopportuno ma no trasferimento”

Pubblicato il 9 Novembre 2013 - 01:11 OLTRE 6 MESI FA
Giudice Antonio Esposito su Berlusconi, Csm: "Inopportuno ma no trasferimento"

Silvio Berlusconi (Foto Lapresse)

ROMA – L’intervista del giudice Antonio Esposito al Mattino di Napoli, a pochi giorni dalla condanna definitiva di Silvio Berlusconi per frode fiscale e prima che fossero depositate le motivazioni di quella sentenza, è stata “inopportuna” e “intempestiva”. Ma sarebbe “irragionevole” far derivare da “un unico e isolato episodio di esternazione”, la misura “estrema e seria” del trasferimento d’ufficio per incompatibilità del magistrato.

Per questo motivo la Prima Commissione del Consiglio superiore della magistratura ha proposto al plenum all’unanimità di archiviare il fascicolo sul giudice, presidente del collegio che in Cassazione ha condannato il Cavaliere a quattro anni di reclusione (tre coperti dall’indulto) e che in pieno agosto era finito nella bufera per quell’intervista il cui concetto chiave era che il leader del Pdl era stato giudicato colpevole non perché non poteva non sapere, ma perché sapeva. Un’intervista peraltro contestata dallo stesso Esposito che aveva accusato il quotidiano di averne manipolato il testo.

Non mancano le bacchettate dirette al giudice della Cassazione. Se è vero che non è in discussione il suo diritto a manifestare il pensiero anche attraverso interviste, i consiglieri gli ricordano i maggiori doveri che gravano sui magistrati: non “cedere a fuorvianti esposizioni mediatiche” né “indulgere in atteggiamenti protagonistici e personalistici”, scrivono, prendendo a prestito le parole del capo dello Stato.

Polemico con Palazzo dei marescialli il Pdl. “La decisione del Csm su Esposito? Scontata, non avevamo alcun dubbio. Ai giudici tutto è permesso. Sono loro la vera casta…”, commenta Renato Brunetta. Raffaele Fitto parla di solita decisione salomonica e aggiunge: “Mi chiedo in quale Paese c’è un magistrato che anticipa ai giornali i contenuti di una sentenza”. “Il Csm riconosce che il giudice Antonio Esposito ha sbagliato ma decide di insabbiare tutto e di non punirlo. Ancora una volta la casta in toga si autoassolve in modo vergognoso”, lamenta Luca D’Alessandro, mentre per Jole Santelli il Csm si e’ limitato a dare ad Esposito solo un “buffetto sulla guancia”.