Libia, Berlusconi: “Era meglio con Gheddafi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Maggio 2014 - 01:01 OLTRE 6 MESI FA
Libia, Berlusconi: "Era meglio con Gheddafi"

Libia, Berlusconi: “Era meglio con Gheddafi”

ROMA – “Sulla Libia io stavo trattando con il governo europeo per un rimborso europeo a Tripoli, ma è crollato tutto soprattutto per colpa di Sarkozy”: a dirlo è Silvio Berlusconi, di nuovo in tv,a Bersaglio Mobile di Enrico Mentana su La7. Alla domanda “era meglio Gheddafi della situazione di oggi?”, Berlusconi non ha avuto esitazioni:

“Assolutamente sì, garantiva che non venisse da noi oltre un milione di immigrati,credo per l’Italia sia stata una perdita enorme grazie ai rapporti che avevo instaurato con Gheddafi”.

L’ex premier non ha nemmeno tradito la sua amicizia con un altro leader non proprio amato dall’Occidente, il russo Vladimir Putin. 

“Sulla questione ucraina ha ragione lui. Gli Stati nostri con molto dilettantismo e senza ricordo di quella che fu la guerra fredda hanno iniziato a fare incursioni sui singoli cittadini russi pensando che fossero vicini a Putin. Si è verificata una situazione di grande errore. C’era da fare il G8 e l’hanno fatto saltare. Un decisione dissennata. Kiev continua a fare debiti e non ha soldi per pagare il gas. Si susseguono situazioni che non sono democratiche. C’è chi dice che il governo sia in mano ad un gruppo di pericolosi nazisti. Putin che fa? Porta le sue truppe sul confine e le porta perché gli abitanti della Crimea hanno paura che Kiev invii truppe che possano compiere stragi. C’è un referendum in Crimea il diritto dei popoli all’autodeterminazione viene applicato”.

A spaventare Berlusconi, invece, è un politico italiano, Beppe Grillo:

“Io sono molto preoccupato in quanto il personaggio è ormai appalesato con tutto il suo delirio e la sua cattiveria. Ha detto in maniera chiara che vuole arrivare a distruggere tutto il nostro sistema democratico, non dobbiamo avere dubbi se questo signore, Dio non lo voglia, dovesse arrivare ad assumere il potere. Grillo vuole sottoporre a processo pubblico sommario politici, imprenditori e giornalisti. Non dobbiamo avere dubbi, se questo signore dovesse arrivare ad assumere il potere, a cosa andremmo in contro”,

ha detto l’ex presidente del Consiglio ad Enrico Mentana. Torna invece “amico” l’ex delfino Angelino Alfano: 

“Quella con Alfano può essere una convivenza elettorale chiara. In caso di non successo della grande operazione della libertà per avere una chiara maggioranza da soli, allora è giocoforza per noi e per gli altri moderati stare insieme. Se si dividono i moderati perdono”.