Le notti di “Berlusque”: “Minetti suora? No, era una veste di Gheddafi”

Pubblicato il 20 Aprile 2012 - 20:18 OLTRE 6 MESI FA

Dita Von Teese, regina del burlesque

MILANO – Il burlesque è una declinazione raffinata ed elegante della seduzione. Sarà per questo che Silvio Berlusconi, venerdì in aula per il processo Ruby, ha evocato l’arte del balletto sexy anni ’50 per definire le ormai celebri notti di Arcore. Ai suoi occhi quella delle “esercitazioni di burlesque” deve quindi essere una versione più romantica e innocente, quasi spensierata, delle feste rispetto al rude scenario del bunga bunga come ce lo hanno descritto finora mesi di intercettazioni e inchieste. E pazienza se questa sortita del burlesque ha reso irrinunciabile affibbiare al padrone di casa un ennesimo soprannome comico, il “Berlusque”.

Berlusconi ha sentito il dovere di spiegare cosa succedeva davvero nelle notti brianzole. Cominciando dai travestimenti delle ragazze. E nella versione di Silvio le scene da club di lap dance si stemperano: “Erano gare di burlesque”. Eppure…eppure ci sono testimonianze e intercettazioni. E Iris Berardi vestita da Ronaldinho? Barbara Guerra sexy poliziotta? Anche quello era burlesque? Difficile immaginare Dita Von Teese, regina incontrastata del genere, in maglia e calzoncini del Milan.

Ma l’immagine più forte e dissacrante delle cronache di Arcore è quella di Nicole Minetti vestita da sexy suora che alcune ragazze hanno ricordato con tanto di crocefisso al collo. L’indiscrezione uscì che Berlusconi era ancora premier e pare abbia rappresentato motivo di consistente imbarazzo nei rapporti tra palazzo Chigi e Santa Sede. Infaticabile, Berlusconi ha voluto precisare anche questo aspetto delle notti “burlesque”. Quella che agli occhi di qualche testimone era una tunica da suora in realtà era una veste berbera dono di Gheddafi. E così dopo la “nipote di Mubarak” Berlusconi consegna alle cronache anche le “vesti di Gheddafi”. L’ex premier ha spiegato di aver ricevuto tempo fa in dono dall’ex rais libico almeno ”60 abiti” dopo che lui, durante una visita, aveva espresso il suo apprezzamento per gli abiti indossati nel suo Paese: ”Me li fece arrivare senza dirmi nulla con un container. Sono neri, lunghi, con gioielli applicati”. Non erano vestiti da suora, quindi, a dire di Berlusconi, quelli delle ospiti alle serate ad Arcore ma da harem. Vero o no che sia, di sicuro Gheddafi non potrà smentire questa versione.