Processo Mediaset. Franco Coppi: da Berlusconi dichiarazione infedele, non frode

Pubblicato il 30 Luglio 2013 - 15:02 OLTRE 6 MESI FA
Processo Mediaset. Franco Coppi: da Berlusconi dichiarazione infedele, non frode

Franco Coppi, ultimo difensore di Berlusconi: dichiarazione infedele, non fraudolenta

L’ ultima cena di Arcore, prima della decisione della Cassazione, ha visto riuniti attorno a Berlusconi i fedelissimi

“in una sorta di veglia” dalla quale però mancava, unico assente, la new entry dell’ inner circle, il professor Franco Coppi, avvocato che portò Giulio Andreotti alla assoluzione e che ora ci prova con Berlusconi.

Franco Coppi, garantisce Maria Corbi sulla Stampa, è stato impegnato

“fino a tarda sera a ripassare la scaletta della sua arringa che mira a smontare la sentenza di condanna per i diritti Mediaset.

«Siamo pronti, domani l’udienza ci sarà», spiega Franco Coppi. Anche se quando si tratta di Berlusconi anche Coppi ha imparato che le sorprese dell’ultimo minuto sono una costante”.

Prosegue Maria Corbi:

“Tra i fedelissimi di Berlusconi, genere «più realisti del re», l’umore è terreo,ma lui, l’imputato, sembra pacificato. Ottimista per natura e comunque pronto a vestirsi con il saio dei martiri in caso di condanna. A cena scherzava: «Mi portate le arance?». Il sollievo che arriva dai sondaggi secondo cui in caso di condanna la popolarità di Berlusconi e del Pdl aumenterebbe, rende meno ansiosa la vigiliaa. Ma non per le Cassandre-Pdl. Stefania Prestigiacomo è tragica: «Il 30 non si decideranno le sorti di un solo uomo, ma di un terzo dell’Italia». Daniela Santanchè pessimista: «Molto pessimista».

“Mentre il Pdl si agita, il professor Coppi rimane impassibile, con qualche sfumatura di fastidio per questa caciara che giudica, a poche ore dalla sua discussione, «inopportuna». «Abbiamo ottimi argomenti in difesa», spiega (sottotitolo: la caciara ci può solo danneggiare). Oltre ai motivi di fatto che si riassumono nella estraneità di Berlusconi alle decisioni aziendali su diritti e ammortamenti, la difesa punta su una tesi subordinata (ed è la novità) per ottenere se non l’annullamento pieno almeno quello con rinvio.

“La posizione di Coppi è che la sentenza di condanna ha in sé un «abuso di diritto», ossia l’applicazione dell’ articolo 2 della legge 74 del 2000 sui reati tributari (dichiarazione fraudolenta) invece dell’articolo 4 (dichiarazione infedele). Perché lo scopo di pagare meno tasse si sarebbe ottenuto comunque attraverso una serie di veri contratti di compravendita tra società realmente costituite. Quindi articolo 4 e non articolo 2 che ha fatto si che la condanna fosse più alta e comprensiva della interdizione dai pubblici uffici.

“Se la Cassazione accogliesse questa tesi subordinata potrebbe annullare la sentenza di condanna con rinvio. E il giudice del rinvio dovrebbe uniformarsi al principio di diritto affermato dalla Cassazione (articolo 4 e non articolo 2) e riformulare la pena. Tenendo anche conto che in questo caso uno dei due episodi oggetto di condanna sarebbe prescritto. Pena più bassa, niente interdizione dai pubblici uffici, il governo che non cade, Berlusconi comunque condannato. Una vittoria salomonica”.